Arresto De Vito, Grancio: “In lui c’era atteggiamento ambiguo, questa storia sarà...

Arresto De Vito, Grancio: “In lui c’era atteggiamento ambiguo, questa storia sarà la pietra tombale sul progetto”

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Cristina Grancio, consigliera del Comune di Roma espulsa dal Movimento 5 Stelle per aver avanzato dubbi sul progetto sullo stadio della Roma, è intervenuta sulle frequenze di Radio Cusano Campus per parlare degli ultimi sviluppi dopo l’arresto di Marcello de Vito. Queste le sue parole: “Non sono stupita perché De Vito aveva ai miei occhi un atteggiamento ambiguo sul nuovo stadio della Roma. Non si capiva se fosse a favore o contro, anche durante le riunioni di maggioranza. Questa situazione, probabilmente, ne spiega il motivo. Io ho sempre messo in guardia la sindaca Raggi, ma anche Fraccaro e Bonafede, i due delegati di Luigi Di Maio. Il ministro ora rilascia queste dichiarazioni patetiche ma lui, attraverso i suoi due delegati, c’è stato in questa situazione dello stadio. Hanno partecipato alle riunioni di maggioranza, hanno ascoltato le problematiche che c’erano eppure sono andati avanti come treni. Secondo me le cause sono l’impreparazione dal punto di vista urbanistico, dal punto di vista politico e anche personale. Hanno avuto un’arroganza e una supponenza che non vanno bene se si vuole fare questa professione. Questa vicenda sarà la pietra tombale sul progetto stadio varato dalla giunta Raggi. Insieme a Fassina ho presentato una mese fa una delibera di annullamento in autotutela, proprio legata a tutte le illegittimità che ha sempre riscontrato il tavolo dell’urbanistica che poi è stato falcidiato. Proprio in questi giorni questa delibera sta iniziando il suo iter nei due municipi dove cadrà la variante urbanistica, cioè il nono e l’undicesimo. Quindi mi aspetto che questa delibera passi e sia appoggiata, perché non avrebbe senso proseguire con lo stadio dopo queste vicende. Credo, comunque, che la giunta continuerà ad andare avanti alla cieca, non vedo né la capacità di capire quello che gli sta succedendo né l’umiltà di fermarsi. Mi sembra che, salvo il fatto di tuonare giustamente contro la posizione di De Vito, non ci sia un minimo di riflessione sull’iter dello stadio della Roma che a questo punto si porta dietro anche altre situazioni urbanistiche, che sono quelle che conoscevamo e avremmo dovuto affrontare entrando in Campidoglio. È nel sistema urbanistico che c’è la grande speculazione e ci sono i grandi problemi. Questo aspetto invece è stato chiuso in un cassetto, ha fatto saltare il Municipio VIII. Non vedo alcun tipo di riflessione da parte della sindaca. Ritengo che questa giunta non sia minimamente in grado di andare avanti. A questo punto credo che le dimissioni siano doverose. Chiedere le dimissioni della giunta è un dovere nei confronti della città. Gli elettori si sentiranno traditi adesso, come mi sono sentita io quando mi sono ritrovata in questa situazione in cui io cercavo di far aprire gli occhi ai miei compagni e invece venivo additata e messa in una situazione di mobbing” .

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