Il modello di Gasperini per ripartire dopo Ranieri

Il modello di Gasperini per ripartire dopo Ranieri

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LA REPUBBLICA (M. PINCI) – Nei pensieri della Roma, presenti e futuri, c’è una sola parola: Atalanta. La guarda pensando alla Champions che sente sfumare, ma pure quando immagina come fare per tornarvi. Oggi con la Juve inizierà il lungo finale fatto di separazioni e forse addii dolorosi: De Rossi aspetta di sapere se verrà rinnovato il suo contratto o smettere, Ranieri siederà per la terz’ultima volta sulla panchina romanista. Chi lo sostituirà è la vera incognita che agita i dirigenti romanisti.

Dopo la delusione Conte, con l’ipotesi Sarri quasi impossibile, l’unico “piano B” rimasto porta proprio a Bergamo: citofonare Gasperini. Il futuro ds Petrachi (accordo coi giallorossi chiuso, Cairo permettendo) ha anche parlato con l’allenatore per sondarne la disponibilità: arriverà soltanto tra un paio di settimane, ossia a fine campionato. Il problema è che neppure Gasperini è libero, e anzi il presidente atalantino Percassi ha fatto sapere che vuole tenerlo «a vita», perché «i contratti sono chiari e non abbiamo neanche minimamente affrontato il problema». Fossero confermate le sue aspettative, la Roma sarebbe costretta a ripiegare su soluzioni oggi inimmaginabili, visto che Giampaolo non piace e tenere Ranieri è un’extrema ratio cui nessuno vuole arrivare. Chissà se avrà trasmesso ottimismo la cautela di Gasperini, cui il destino offre l’occasione di tornare in una big per riscattare il flop con l’Inter del 2011. Lui ieri una porta aperta l’ha lasciata: «Non so che futuro avrà l’Atalanta, ma il mio è l’ultimo dei pensieri», ha detto dopo aver battuto il Genoa.

Un risultato che ieri Trigoria ha accolto come un lutto: vincesse con la Juventus, infatti, la Roma sarebbe comunque lontana 3 punti dai bergamaschi. Loro la Juve la affronteranno tra 7 giorni, ma pure arrivare a pari punti manderebbe in Champions i nerazzurri. Insomma, ieri pomeriggio molti tra i dirigenti giallorossi hanno perso le speranze. Piuttosto, a Trigoria si lavora per difetto. Il paradosso infatti sarebbe chiudere al 6° posto, che potrebbe costare i preliminari di Europa League: una zavorra per la preparazione atletica, da anticipare di almeno un paio di settimane, ma pure per la rinuncia inevitabile alla tournée americana incompatibile con le date del 2° turno preliminare, al via il 25 luglio. Anche questo però dipenderà dall’Atalanta: vincesse la Coppa Italia, sarebbe la 7ª in classifica, e non più la 6ª, a giocare i preliminari della discordia.

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