Da Viola a Pallotta, passando per Ciarrapico, Franco & Rosella: 11 trofei...

Da Viola a Pallotta, passando per Ciarrapico, Franco & Rosella: 11 trofei in 33 anni, l’ultimo nel ’08

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asroma_3(di Riccardo Caliendo) – In casa Roma ultimamente si è soliti registrare polemiche dei tifosi più incalliti, che non esitano a rinfacciare alla Proprietà Americana l’incapacità di arrivare in piazzamenti utili per essere considerati competitivi. A tale riguardo, spinti dalla curiosità, prendiamo in analisi gli ultimi 33 anni di vita dell’AS Roma, quelli con più successi registrati, per avere bene in mente il quadro dei risultati, la pratica insomma, oltre le chiacchiere. Perché è facile difendere o attaccare senza dati alla mano.

TROFEI CONQUISTATI: ’80 Coppa Italia, ’81 Coppa Italia, ’83 Scudetto, ’84 Coppa Italia, ’86 Coppa Italia, ’91 Coppa Italia ’01 Scudetto e Supercoppa, ’07 Coppa Italia e Supercoppa, ’08 Coppa Italia.

Nell’arco di 28 anni si sono vinti 7 coppe italia, 2 scudetti e 2 supercoppe italiane. Da 5 anni il Palmares è vuoto, da due la Roma è gestita dalla nuova società, che ha acquisito il club con una situazione finanziaria imbarazzante.

Prendiamo adesso in considerazione i risultati acquisiti in Campionato dalla stagione ’79-’80 in poi, sostanzialmente lo stesso periodo che abbiamo preso come riferimento per i trofei.

Viola_DinoGESTIONE VIOLA – Nel 1979 come presidente c’è Dino Viola, che risolleva la squadra da una situazione economica affatto rosea dopo essere entrato nei quadri dirigenziali nei primi anni Settanta sotto la gestione Anzalone. Rende la Roma competitiva, portandola a vincere lo scudetto e a disputare la maledetta finale di Coppa dei Campioni nel 1984, persa all’Olimpico ai rigori contro il Liverpool,  e quella di Coppa Uefa nel 1991, persa complessivamente per 2-1 contro l’Inter. Il presidente Viola, negli ultimi di presidenza, causa alcuni acquisti sbagliati – Manfredonia, bandiera della Lazio e calciatore della Juventus, oltre a “Er Moviola” Renato Andrade – oltre ai risultati che non arrivano più, riceve aspre critiche della tifoseria. Dino Viola ricopre l’incarico fino al 19 Gennaio 1991, momento in cui perde la vita per un tumore all’intestino. Dopo la morte la sua famiglia, nelle figure dei figli e della moglie, mantiene la presidenza: l’incarico ufficiale va a “donna Flora”. Verso la fine del campionato, si prepara la cessione all’imprenditore Giuseppe Ciarrapico.

PIAZZAMENTI FINALI: ’79-’80 7° posto, ’80-’81 2° posto, ’81-’82 3° posto, ’82-’83 1° posto, ’83-’84 2° posto, ’84-’85 7° posto, ’85-’86 2° posto, ’86-’87 7° posto, ’87-’88 3° posto, ’88-’89 7° posto, ’89-’90 6° posto,’90-’91 9° posto.

Sotto la gestione Viola la Roma ottenne ben 5 Coppe Italia e 1 Scudetto in 12 anni di presidenza. Eppure oltre ai successi in campionato la situazione è stata altalenante: al primo anno la Roma raggiunse la settima piazza, salvo poi arrivare seconda e poi prima nei due anni successivi. Dopo lo scudetto dell’83, di nuovo secondo posto, poi settimo, di nuovo secondo, ancora settimo, terzo, nuovamente settimo, poi sesto, nono quinto e decimo, prima di cedere la Società.

 IN TOTALE

PRIMI POSTI: 1

SECONDI POSTI:3

TERZI POSTI: 1

QUINTI POSTI: 1

SESTI POSTI: 1

SETTIMI POSTI:4

DECIMI POSTI:1

CIARRAPICOGESTIONE CIARRAPICO – All’inizio della Stagione ’91-’92 entra in carica Giuseppe Ciarrapico, presidente per due sole stagioni: ovvero dal 1991 al 1993. Per nulla uomo di calcio, non ebbe un buon rapporto con la tifoseria, condizionato anche dalle sue vicende giudiziarie che lo hanno accompagnato in quegli anni, arrivando a fargli lasciare la presidenza nell’estate del 1993, dopo essere stato arrestato per bancarotta fraudolenta. Sotto la sua gestione si ottengono un quinto e un decimo posto.

PIAZZAMENTI FINALI: ’91-’92 5° posto, ’92-’93 10° posto.

Nei due anni di gestione Ciarrapico la Roma riesce a centrare nel 1993 la finale di Coppa Italia, persa contro il Torino per le reti in trasferta, nonostante l’inutle vittoria all’Olimpico per 5-2 (tripletta di Giannini), avendo perso per 3-0 in Piemonte.

IN TOTALE:

QUINTI POSTI: 1

DECIMI POSTI: 1

Franco SensiGESTIONE SENSI – Nel 1993 la Associazione Sportiva Roma viene gestita inizialmente per pochi mesi da Pietro Mezzaroma e Franco Sensi, che riescono insieme a prendere il pacchetto di maggioranza, e nell’autunno dello stesso anno proprio Sensi prese da solo le redini della Società. Si tratta del presidente più longevo, avendo ricoperto la carica per 15 anni, fino al periodo della malattia, che gli toglie la vita il 17 Agosto 2008, passando il testimone alla figlia Rosella nell’estate 2008.  Nel 1999 affida la panchina a Fabio Capello, mentre l’anno successivo porta a termine una campagna acquisti assai dispendiosa che, grazie al sostegno di capitali derivati dall’ingresso in borsa della società, portò in giallorosso atleti come il difensore Walter Samuel e l’attaccante Gabriel Batistuta. La Roma nel 2001 si presentò quindi tra le pretendenti al titolo, che riuscì a vincere all’ultima giornata contro il Parma.

PIAZZAMENTI FINALI: ’93-’94 7° posto, ’94-’95 5° posto, ’95-’96 5° posto, ’96-’97 12° posto, ’97-’98 4° posto, ’98-’99 5° posto, ’99-’00 6° posto, ’00-’01 1° posto, ’01-’02 2° posto, ’02-’03 8° posto, ’03-’04 2° posto, ’04-’05 8° posto, ’05-’06 2° posto, ’06-’07 2° posto, ’07-’08 2°posto.

Il suo cammino in giallorosso non è partito sotto i migliori auspici: rileva una Società depotenziata, e il primo (e unico) quarto posto arriva nel quinto anno di gestione, il 97’98, dopo un settimo posto, due quinti posti e addirittura un dodicesimo posto. Il primo podio centrato arriva però solo nel 2001, quando la Roma vince il suo ultimo scudetto. prima di allora un quinto posto e un sesto posto, rispettivamente nel ’99 e nel ’00. Dopo il titolo nazionale arriva un secondo posto, poi un ottavo posto, di nuovo la seconda posizione e poi ancora ottavo posto, per arrivare ai tre secondi posti consecutivi. Con lui la Roma ha vinto uno Scudetto, due Supercoppe Italiane, due Coppe Italia e ben 5 secondi posti, di cui tre di fila, a partire da quello a tavolino del 2006, anno di Calciopoli.

IN TOTALE:

PRIMI POSTI: 1

SECONDI POSTI: 5

QUARTI POSTI: 1

QUINTI POSTI: 3

SESTI POSTI: 1

SETTIMI POSTI: 1

OTTAVI POSTI: 2

DODICESIMI POSTI: 1

rosella sensiGESTIONE ROSELLA – Amministratore Delegato della Roma dal 2005, diventa presidente nell’estate del 2008, dopo la morte del padre Franco, ricoprendo inoltre nel 2006 l’incarico di vice presidente della Lega Calcio, dopo , dopo lo scandalo Calciopoli. Proprietaria della Compagnia Italpetroli, ereditata anche questa dal padre, si trova ai ferri corti con la tifoseria per i pochi acquisti messi a segno, vista la situazione poco brillante dei conti societari. Nel 2008 iniziano a circolare voci su una possibile cessione della società a terzi, dovuta alla necessità di reperire denaro per coprire il debito di oltre 300 milioni che l’azienda Italpetroli ha nei confronti del gruppo di credito bancario Unicredit. Si susseguono nomi di possibili acquirenti, quali quelli di George Soros, l’agente FIFA Vinicio Fioranelli o l’industriale farmaceutico Angelini, ma non c’è una volta che una trattativa va in porto. Ma non finisce qui. Nel settembre 2009 il tifo organizzato riprende a mormorare, soprattutto in seguito al licenziamento di Luciano Spalletti e all’incerto futuro della società, sempre più sommersa dai debiti. Nel 2010 la Sensi firma la cessione a Unicredit del pacchetto di controllo di Italpetroli, il cui patrimonio passa interamente proprio al gruppo di credito: in questo modo la AS Roma verrà ceduta a terzi alla fine della stagione (2011, con DiBenedetto Presidente, che poi abdica in favore di James Pallotta), mentre alla famiglia Sensi rimarranno alcuni immobili.

PIAZZAMENTI FINALI: ’08-’09 6° posto, ’09-’10 2° posto, ’10-’11 6° posto.

Nel 2008 acquisisce i cartellini di Diamoutene, Motta, Menez, Baptista, Riise, Loria, Antunes, Artur, spendendo circa 33 milioni di euro solo per i trasferimenti, cedendo Giuly, Mancini, Curci (comproprietà) accumulando circa 17 milioni, con un passivo quindi di circa 16 milioni di euro. La stagione seguente arrivano nella capitale Luca Toni, Burdisso, Lobont, Motta (comproprietà) e Guberti, spendendo di fatto solo i 3,5 milioni fissati con l’udinese per Marco Motta, visto che Toni e Guberti arrivano a Parametro Zero, mentre Burdisso è in prestito. Ceduto però Aquilani per 20 milioni al Liverpool, vista l’esigenza di far cassa. Nell’ultimo anno della gestione Sensi, vengono acquistati Borriello, Burdisso (riscatto), Castellini (prestito secco), Rosi (riscatto comproprietà), Lobont (riscatto), Adriano, Simplicio; vengono ceduti invece Julio Baptista, Cicinho, Antunes, Esposito, Faty, Cerci e Andreolli.

IN TOTALE:

SECONDI POSTI: 1

SESTI POSTI: 2

CONCLUSIONE – Spesso in questi due anni si è detto che l’ultima SocietàProprietà arrivata nella capitale è l’unica ad aver toppato nella storia romanista, ebbene, i numeri elencati dicono che la NEEP, il gruppo di investitori capitanato nel 2011 da Thomas DiBenedetto, ha ereditato una situazione economica disastrosa assieme ad Unicredit, che acquistò quote societarie per ripianare il buco della “gestione Rosella”. La nuova proprietà ha optato su un rilancio totale della AS Roma, ricominciando tutto da capo, a partire dalla gestione societaria per finire con la rosa della Prima Squadra, completamente stravolta. 2011 considerato “anno zero”, per il rilancio delle ambizioni giallorosse e quello del livellamento del monte ingaggi, mentre quest’anno doveva essere quello del cambio di passo, con una rosa migliorata. Ciò che ha portato ai due posizionamenti non positivi è stato senza dubbio l’assenza di un vero allenatore, esperto, di qualità e di polso ma soprattutto appoggiato dalla rosa. A questo punto la prossima deve essere la stagione del riscatto, e come dicono i numeri, tutto è possibile…basta crederci, senza osare ma optando sulla certezza e la praticità.

roma

1 COMMENT

  1. E ora….7 anni dopo, con gli stessi identici “numeri”….che dici? Continui a parlare di situazione finanziaria imbarazzante, dopo che Baldissoni ha confermato il passaggio da banca ad Americani cn un passivo di 56mln, passivo che ora si trova a 200mln?
    Meno male che, a giudicare dai commenti, nessuno legge queste scemenze.

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