Roma , che magnificenza

Roma , che magnificenza

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foto (5)di Elio Arienti –Che Roma stellare, che magnificenza! Però, chiedo: perchè infierire contro un avversario povero tecnicamente, derelitto nel morale, impotente di fronte al suo improbabile destino. Eh no, dai, così non si fa! Serviva essere più clementi, più misericordiosi. Ma no, la Roma vuole tutto e in quel tutto c’è anche il divertimento di essere “esclusivi”. E dire che San Siro, per l’occasione, s’è messo l’abito della festa, quello buono. Ed era superba, ieri sera, la “Scala del calcio” deputata ad ospitare una partita per larghi tratti spettacolare e di grande impatto emozionale. Per una volta chi ha pagato il biglietto è finalmente stato accontentato. Una rarità di questi tempi e per il nostro calcio, poi… Anche perchè la scenografia sugli spalti ha reso ancor più memorabile una gara già di per se unica, per giocate e colpi di genio dei suoi interpreti principali e assolutamente irripetibile per il risultato che già al termine della prima frazione di gioco, ha evidenziato l’assoluta differenza dei valori tra due squadre decisamente al proscenio. Ma se da una parte l’Inter gioca da par suo con grinta e furore atletico, dall’altra è la Roma a determinare i movimenti in campo con un Totti magistrale non solo per i due gol realizzati ma soprattutto perchè “il Capitano”, come un ragazzino ancora desideroso di stupire nonostante l’eta non più verdissima, si fa ammirare in ogni zona del rettangolo verde a dar supporto al reparto arretrato, a centrocampo in aiuto a De Rossi e soci ma non facendo comunque mai mancare il suo determinante carisma in fase d’attacco dove Gervinho ha letteralmente fatto impazzire prima Pereira, quindi Rolando. Un furetto imprendibile, l’ivoriano – voluto a tutti i costi da Garcia suo mentore già ai tempi del Lilla campione -, che ha sconvolto, con i suoi guizzi e la sua dinamicità, l’intero reparto difensivo nerazzurro, assolutamente impotente dinanzi al suo incedere.

 

E che dire poi di Strootman, autentico uomo-ovunque a centrocampo, di Florenzi e poi, ancora, che dire di una retroguardia che finora ha subito un solo gol (contro il Parma) con Benatia e quel Castan che sinceramente non m’aspettavo e che invece mi ha favorevolmente impressionato? Insomma una squadra fantastica che sembra giocare a memoria e che difficilmente fallisce un appuntamento. Una prova di forza inappuntabile, impeccabile per un collettivo davvero fantastico che Rudy Garcia ha plasmato a sua immagine e somiglianza ma che soprattutto si fa preferire per come sa stare in campo con sufficiente disinvoltura e con intelligenza gestisce la partita senza mai perdere la testa. Certo, finora i giallorossi capitolini – derby con la Lazio a parte -, non avevano incontrato una formazione di alto lignaggio e con grandi motivazioni come l’Inter: un match dal quale in molti s’aspettavano conferme e le conferme sono puntualmente arrivate. Quindi adesso la Roma non può più nascondersi in particolare dopo una prova di forza come quella che Totti e compagni hanno messo in mostra sul palcoscenico milanese contro l’undici di Walter Mazzarri. Non ci sono più scuse ne attenuanti. La Roma c’è: il campionato la vede protagonista e lo scudetto è alla sua portata. Tifosi giallorossi siete autorizzati a fare tutti gli scongiuri del caso. Comunque sia, complimenti vivi!

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