Roma-Shakhtar: una vittoria per parte nella stagione 2006-2007

Roma-Shakhtar: una vittoria per parte nella stagione 2006-2007

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Lo Shakhtar Donetsk ci ha già incontrato in Champions League, nella stagione 2006-2007, la prima per la Roma di Luciano Spalletti nella massima competizione europea per club. E in quella stagione dimostrò di essere un avversario temibile, come dimostrano le due gare disputate contro gli ucraini nella fase a gironi.

ANDATA: ROMA-SHAKHTAR 4-0 – Il risultato è bugiardo. La Roma, è vero, lo legittimò nella ripresa, ma dopo un primo tempo sofferto e terminato a reti inviolate. Lo Shakhtar, forte delle iniziative di Elano e Marica, costruì diverse occasioni da gol, non capitalizzate dal centravanti di allora, Brandao, anche grazie ad un intervento strepitoso di Doni. Nella ripresa, dopo aver rischiato lo svantaggio in almeno altre due occasioni, la Roma passò: cross di Tonetto dalla sinistra, a vuoto sia Totti, sia Lewandowski, ma dall’altra parte Taddei raccolse e scaricò il pallone alle spalle del portiere avversario. Da qui in poi, dominio Roma: 2-0 frutto di una perla di Totti (un vero colpo da biliardo all’incrocio dei pali, tra la testa di un avversario e la traversa interna), terzo gol di De Rossi (imperioso colpo di testa su cross di Pizarro) e 4-0 finale di Pizarro, con un tiro beffardo dai 20 metri.

IL CAMMINO NEL GIRONE – Dopo la vittoria alla prima giornata contro lo Shakhtar, la Roma cadde a Valencia, sconfitta per 2-1 (reti di Angulo e Villa, inutile il rigore trasformato da Francesco Totti), ma riuscì nell’impresa, tutt’altro che agevole, di espugnare il campo dell’Olympiakos grazie ad un gol di Simone Perrotta a un quarto d’ora dalla fine. Dopo quella gara, passata alla storia anche per Taddei e il suo “Aurelio”, la Roma al ritorno non riuscì a mettere una seria ipoteca al passaggio agli ottavi, pareggiando all’Olimpico 1-1 contro i greci (vantaggio di Julio Cesar nel primo tempo e pareggio di Totti nella ripresa). Grazie alla vittoria, all’ultima giornata, in casa contro il Valencia già qualificato, la Roma riuscì a raggiungere gli ottavi, nonostante la sconfitta a Donetsk del turno precedente.

IL RITORNO: SHAKHTAR-ROMA 1-0 – Brutta serata, nella penultima gara del girone di Champions, per la Roma di Spalletti. Un pareggio poteva bastare per la qualificazione, e forse aver giocato per ottenere solo un punto fu ciò che condizionò la gara dei giallorossi. Davanti al proprio pubblico gli ucraini sfoggiarono una prestazione più che convincente, mentre la Roma non riuscì a far male in attacco. Nella ripresa, poi, un errore nell’applicazione del fuorigioco da parte della difesa permise agli ucraini di trovare il gol della vittoria con Marica.

OTTAVI E QUARTI DI FINALE: DA LIONE A MANCHESTER – Dopo aver raggiunto gli ottavi, la Roma trovò un avversario temibile come il Lione, una delle migliori squadre di quell’ultimo quinquennio della Champions League. L’andata, che si giocava in casa della Roma, era da tutti considerata la gara in cui doveva essere trovata una vittoria da difendere poi in Francia. Terminò 0-0, e le speranze di qualificazione, ai più, sembravano ridotte. La straordinaria vittoria al ritorno, in casa del Lione, consentì alla Roma di raggiungere i quarti di finale, straordinario traguardo per una squadra così priva di esperienza europea. Il dazio, però, fu pagato ai quarti: all’andata la Roma riuscì a battere il Manchester United in 10 uomini, ma solo di misura, senza riuscire a trovare un vantaggio maggiore che sarebbe stato meritato. Al ritorno, poi, la squadra non seppe gestire il vantaggio e cadde sotto i colpi di una squadra già straordinaria e spietata, e perfino in una giornata di grazia che capita pochissime volte nella vita.

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