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Destro, il sì più atteso che cambia il Milan e riporta l’entusiasmo: “È la sfida che volevo”

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Destro OkLA REPUBBLICA (G. CARDONE) – La risposta  è arrivata alle 11, ieri mattina, dopo una notte di riflessione: «Signor Galliani, ho deciso: vengo al Milan». Così, al telefono, Mattia Destro ha comunicato la sua scelta, peraltro fatta da tempo e messa in discussione solo perché il ragazzo — sfiancato dal precariato in giallorosso — avrebbe preferito una cessione definitiva. Dettagli, il Milan su Destro punta forte — Berlusconi ha sempre avuto un debole per lui — e Galliani l’ha spiegato al giocatore nel blitz romano di mercoledì. «Sono contentissimo di questa scelta», le prime parole del centravanti, festeggiato dai tifosi alla Stazione Centrale nel pomeriggio: «Tanto entusiasmo mi ha colpito, non vedo l’ora di cominciare». Le cifre dell’operazione: alla Roma 700mila euro per il prestito oneroso e 16 milioni se il Milan eserciterà il diritto di riscatto. Oggi firmerà, Destro, fino al 2019: ingaggio da 2,5 milioni a stagione più bonus. In mattinata, il post romantico su Facebook con omaggio alla moglie Ludovica: “Grazie Roma: ero un ragazzino e mi hai fatto diventare grande. E qui ho scoperto che l’Amore con la A maiuscola esiste davvero”. Poi l’annuncio: “Ora a Milanello per una nuova sfida, convinto e determinato!”.

Gli serviranno, convinzione e determinazione, per ambientarsi subito in questo Milan confuso e infelice. Galliani spera che la scossa arrivi proprio dal centravanti e dalla svolta tattica legata al suo acquisto: la squadra infatti giocherà con il modulo Berlusconi, a due punte. Inzaghi abbandona quindi il 4-3-3 e passa al 4-2-3-1, con Menez alle spalle di Destro ma libero di svariare ovunque in cerca d’ispirazione. Nei piani del tecnico, l’uomo-chiave resta proprio il francese, che potrà sfruttare il lavoro in area del centravanti e gli spazi da lui creati nella zona calda. Sulle fasce, a destra il titolare sarà Honda: la sua assenza ha penalizzato la squadra, più equilibrata con il giapponese. Dall’altra parte domenica sera contro il Parma giocherà Cerci, ma poi l’ex granata dovrà lottare per togliere il posto a Bonaventura, ora infortunato. In fase difensiva il 4-2-3-1 diventa un 4-4-2, con gli esterni che vanno ad affiancare De Jong — il mediano addetto alla copertura — e Montolivo, il regista più libero di costruire. Dietro, Rami e Alex coppia centrale, con Abate a destra e il nuovo acquisto Bocchetti a sinistra. Sempre che non vada in porto lo scambio Armero-Antonelli con il Genoa: in questo caso, il figlio del mitico Dustin titolare sulla fascia e Bocchetti a insidiare Alex come stopper di sinistra. E visto il nuovo modulo, possibile che Pazzini resti come riserva di Destro.
Al di là degli uomini, Inzaghi deve dare un’anima al suo Milan. Montolivo si dice pronto ad aiutarlo: «La squadra vive questa situazione con grande responsabilità: dobbiamo seguire il nostro allenatore che ha le idee chiare (finora non si è notato, ndr) e uscire tutti insieme dal momento difficile. Di sicuro — continua il capitano — non si può andare avanti così, i tifosi e la società meritano altro: stiamo facendo di tutto per venirne fuori, possiamo riuscirci solo con il lavoro. C’è poco da dire e molto da fare». Nonostante le dichiarazioni di Galliani («Il nostro mercato in entrata è chiu-so»), in realtà non sono esclusi colpi dell’ultim’ora: per il centrocampo si lavora sul brasiliano Paulinho, in uscita dal Tottenham. Contatti pure con l’Atalanta per Baselli, corteggiato da Fiorentina e Samp. Galliani poi parla con il Qpr per Taarabt e con il Palermo per portare subito in rossonero il difensore centrale Munoz, preso per luglio: la distanza è di 500mila euro, probabile l’ok in extremis.

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