Ecco il guerriero Szczesny: «Qui c’è passione e ambizione»

Ecco il guerriero Szczesny: «Qui c’è passione e ambizione»

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Gazzetta dello Sport (C. ZUCCHELLI) – Il capello cotonato un po’ anni ‘60, il sorriso e la sicurezza di chi ha giocato quasi 200 partite con l’Arsenal: Wojciech Szczesny si è presentato così in una torrida Trigoria a mezzogiorno. Non ha paura di giocarsi il posto da titolare e considerando il tipo non c’è da stupirsene. Tanto per fare un esempio: ha due placche di metallo nelle braccia dovute a un infortunio nella palestra dell’Arsenal ma lui racconta: «Ho due cicatrici, è vero: una me la sono fatta in guerra, l’altra è dovuta al morso di uno squalo». Il ragazzo non teme i giudizi altrui e neanche la concorrenza. Morgan De Sanctis un mese fa disse che chiunque sarebbe arrivato se la sarebbe dovuta vedere con lui, Szczesny riempie di complimenti il collega ma replica: «Ogni giocatore vorrebbe fare più partite possibili, lui è un gran portiere e una persona amichevole, la competitività può essere un bene, poi sarà l’allenatore a decidere». Detto che a trigoria sarà lui a partire titolare, il Barcellona ha alternato due numeri uno, ma farlo in un club che arriva in fondo in tutte le competizioni è indubbiamente più facile che farlo nella Roma: «A loro è andata bene, io spero di guadagnarmi il posto in allenamento». Maglia numero 25, Szczesny ha ammesso che da giovani le sedute settimanali vengono sottovalutate, ma ha detto anche che a 25 anni sente di avere l’esperienza giusta per guidare una squadra. In italiano: «Qui si parla così e io devo impararlo in fretta perché mi piace guidare i compagni. De Sanctis, che parla inglese, intanto mi sta già aiutando ad imparare le parole italiane del calcio. Possiamo crescere insieme e vincere dei trofei, io sono qui perché questo è un grande club».
NIENTE FUTURO Sul futuro però Szczesny glissa: «Ne parleremo a tempo debito». Fine. Meglio parlare di derby e di passione, allora. L’ex Arsenal è uno che in quanto a temperamento non è secondo a nessuno, gli piace anche il lato ludico del calcio, ma spiega che «nonostante mi piaccia festeggiare molto quando si vince dovrò cercare di non superare il confine, per esempio in occasione del derby. Però so che i tifosi amano i calciatori così e so che a Roma la passione è incredibile, è uno dei motivi per cui ho scelto questo club».

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