Infermeria nazionale

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KEITA IL MESSAGGERO (B. SACCA’) – La qualificazione ad Euro 2016 se ne va e lascia un mare di infortunati in eredità. Diciassette, rimanendo laschi, fra i nomi più importanti. Gli allenatori dei club ormai non sanno più a quali santi votarsi quando vedono avvicinarsi le partite delle nazionali. Ogni finestra dedicata alle selezioni, del resto, produce ondate di problemi, specie di natura fisica. Quanto alle ragioni, gli esperti del ramo individuano due filoni: il primo legato alla sovrabbondanza di impegni ravvicinati, il secondo ai nuovi metodi di preparazione atletica. Ecco, dunque, l’immagine che restituisce il quadro degli ultimi giorni. Lo juventino Vidal, ad esempio, ha raggiunto il Cile in fretta e furia ma si è dovuto misurare subito con i consueti malanni del ginocchio. Poco male, però: il ct Sampaoli lo ha schierato da titolare nelle amichevoli contro il Perù e contro la Bolivia, e non gli ha risparmiato neppure un secondo. È vero, Arturo l’altra notte ha segnato un gol alla Verde ma venerdì scorso era uscito dal campo perfino zoppicando. Logico immaginare che la Juventus sia furibonda. O stufa, se mai. All’opposto il romanista Keita ha avuto, se non altro, l’onestà di spiegare il motivo dell’infortunio rimediato indossando i colori del Mali. «Fossi stato in Europa forse non avrei giocato. Ma è sempre qualcosa di speciale giocare per la nazionale». Rudi Garcia, invece, pensa che sia sempre qualcosa di speciale giocare per la Roma. Punti di vista, certo.

SFORTUNA NERA(ZZURRA) – La palma della sfortuna se l’è aggiudicata peròl’Inter, che ha perso i vari Osvaldo, Ranocchia, Medel e Kovacic nell’arco di un paio di giorni. Il cileno sembra correre comunque sulla via del recupero: ha perso un dente per una gomitata ma, insomma, sarà disponibile per il duello di domenica col Napoli. E non basta. Il blucerchiato Romagnoli è dovuto rientrare dal ritiro dell’Under 21 per un problema agli adduttori, mentre il milanista Bonaventura dovrà smaltire un edema alla coscia. Volendo allargare l’orizzonte, il ceco Rosicky, il serbo Markovic, il romeno Goian, il lituano Panka, il turco Özyakup, il greco Vyntra, il cipriota Junior e i gallesi Church e Williams sono tutti planati nelle sabbie mobili delle noie fisiche. Anzi, la maggioranza di loro ha addirittura abbandonato il campo prima dell’intervallo delle rispettive sfide. Un’ecatombe. Ora, però, lo spicchio internazionale è stato colmato. E gli allenatori possono tirare così un sospirone di sollievo. Almeno fino alle prossime gare delle nazionali, è chiaro.

NUOVO KO PER ALCANTARA – Intanto Thiago Alcantara del Bayern Monaco si è procurato la rottura parziale del legamento collaterale del ginocchio destro durante l’allenamento. Dovrà sottoporsi quindi al secondo intervento chirurgico nell’arco di pochi mesi. Una ricaduta «devastante», ha spiegato il Bayern, il prossimo rivale europeo della Roma. D’altronde lo spagnolo si era operato già a maggio per la lesione del legamento e aveva ripreso a lavorare con i compagni da due soli giorni. «Sono disperato, perché succede sempre a me?», si domandava ieri, senza ottenere risposte.

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