CORRIERE DELLA SERA (L. VALDISERRI) – Piovono pezzi di Roma. Non c’è più quasi nulla: né gioco né vittorie né calciatori sani né un’idea societaria di come condurre il mercato di un gruppo che doveva battersi per lo scudetto e che adesso dovrà pensare solo a difendere il secondo posto o, chissà, il terzo. Quarto pareggio consecutivo, 6° nelle ultime 8° giornate, 12a volta nella stagione in cui la squadra passa in svantaggio, ultima vittoria casalinga il 30 novembre 2014, contro l’Inter (4-2).
Il 2015, per ora, è stato un incubo e il pericolo è che possa durare a lungo. L’ultima risorsa è la coda del calciomercato, ma i problemi andavano risolti un mese fa. Erano chiarissimi: 1) un portiere che non dà fiducia ai compagni; 2) Maicon che cammina anziché correre per un problema al ginocchio che si trascina dal Mondiale; 3) Strootman nel calvario di un recupero che non si è mai completato; 4) Destro che ha vissuto da separato in casa ed è stato ceduto quando il sostituto Doumbia è in Coppa d’Africa; ieri, dopo l’infortunio di Iturbe (si teme anche per lui un doppio problema al collaterale del ginocchio e alla caviglia), sarebbe stata utile anche la controfigura del centravanti; 5) gli anni che passano per tutti, anche per Totti, in una squadra troppo vecchia. L’ultimo cambio di Garcia contro l’Empoli, che ha portato via un punto meritato ricorrendo prima al buon gioco e poi alle vecchie perdite di tempo, è stato Daniele Verde, classe ’96. Altrimenti poteva entrare Vestenicky, suo collega nella Primavera di Alberto De Rossi. Destro venduto al Milan due giorni fa, Gervinho e Doumbia in Coppa d’Africa, Borriello non convocato perché oggi andrà al Genoa, Ibarbo ancora al Cagliari. Gli scudetti si perdono così.