La Gazzetta dello Sport (M.Cecchini) – In mezzo al guado. Lo strano (per gli episodi) e sorprendente pareggio tra Roma e Bologna – santificato dalle reti di Rossettini eSalah – lascia la squadra giallorossa esattamente equidistante dal Napoli secondo e dall’Inter quarta. In entrambi i casi, 6 punti da attaccare o da difendere, a seconda di come si vogliano modulare le ambizioni. Dicevamo di un pareggio sorprendente perché, se è vero che la squadra di Spalletti colpisce 3 pali – tutti con Salah – è anche doveroso dire che il pari dell’egiziano è offuscato da una sia pur millimetrica posizione di fuorigioco. Certo, tutto questo non basta per far svaporare l’amarezza perché i 15 angoli e il fatto che Mirante sia il migliore dei suoi certificano le recriminazioni giallorosse, a cui non basta il rispolvero di Totti per continuare il volo.
TORNA DE ROSSI – Eppure il Bologna viene da appena 3 punti in 6 partite e come se non bastasse a Donadoni mancano almeno 5 titolari fra squalifiche, infortuni e gravi acciacchi (Gastaldello, Taider, Giaccherini, Destro, Mounier) a cui si aggiungerà in corsa Donsah. Tutto questo lascia pensare a una passeggiata per una Roma che sceglie il modulo del derby, cioè un 424 mobilissimo, con Iago Falque sulla linea degli attaccanti per fare il primo pressing, Perotti chiamato a svariare ovunque per innescare i tagli di Salah ed El Shaarawy, a cui si sovrappongono altissimi Florenzi e Digne. Insomma, una trazione anteriore che allunga parecchio la squadra, ma che è motivata dal fatto che Floccari, unica punta, sembra perso tra Manolas e Rüdiger, visto cheDonsah e Brighi si alzano poco a sostenerlo, compito di cui si incarica più Zunigasoprattutto nella ripresa. La prima metà del tempo sembra dare ragione a Spalletti, visto che al 3’ già Mirante deve deviare un gran tiro di Iago Falque dal limite. Le percussioni continuano, così al 17’ è il palo a salvare il portiere sulla deviazione di testa di Salah su cross di Digne, mentre al 23’ una bella imbucata in profondità di Perottiper l’egiziano viene utilizzata per una conclusione deviata ancora sul palo da Mirante. Occhio però perché, se la Roma accelera, si vede che l’organizzazione del Bologna non è banale, e lo si nota sia sul pressing alto sia sulle sovrapposizioni che propongono sulle fasce Zuniga e Masina. E al 25’ proprio dalla fascia (sinistra) viene la punizione cheRossettini incorna di testa superando Manolas e Rüdiger: è il vantaggio rossoblù che squassa psicologicamente la Roma, capace di rendersi pericolosa solo su un cross diPjanic rasoterra dalla destra salvato da Mbaye. Per il resto, perso Donsah per infortunio, Donadoni sposta Diawara nel ruolo di mezzala, piazzando al centro Pulgarper concludere senza patemi il primo tempo.