La Roma si diverte un mondo anche grazie al Genoa di Gasperini

La Roma si diverte un mondo anche grazie al Genoa di Gasperini

SHARE

gasperiniIL CORRIERE DELLA SERA (L. VALDISERRI)- Chi vede sempre il bicchiere mezzo vuoto penserà che era un turno apparentemente molto favorevole alla Roma e che, invece, hanno vinto sia Juve che Napoli, a Cagliari e a Verona, e che i bianconeri restano a +8e i partenopei «solo » a -2. Però elenca altri numeri dopo il 4-0 inflitto al Genoa, frenando nel finale contro un avversario in dieci per la «genialata» di Matuzalem, che si è fatto espellere per un gestaccio alla curva che lo fischiava mentre stava per essere sostituito. E i numeri sono questi: 1) 44 punti alla fine del girone di andata, quelli che nel 2013 ottenne la Juve poi scudettata; 2) 12 punti in più rispetto alla gestione Zeman;3) 39 gol fatti e solo 10 subiti (miglior difesa del campionato);4) 12 partite su 19 chiuse con la porta inviolata; 5) 13 marcatori diversi, con Benatia e Florenzi cannonieri a sorpresa con 5: il modo migliore per sostituire il bomber da 20 gol che non c’è. Il lavoro di Rudi Garcia non è stato inferiore a quello di Antonio Conte. La Roma partiva da una situazione psicologica difficilissima, dopo la sconfitta nella finale-derby di Coppa Italia e una campagna acquisti/cessioni che ha portato nelle casse circa 30 milioni di euro. La classifica dice che quasi sicuramente la Juventus vincerà lo scudetto e che la forza del Napoli è tale che la corsa per il secondo posto è apertissima. Ma nessuno potrà togliere a Garcia la soddisfazione di aver ridato fiducia a un gruppo che, in estate, era dovuto passare per le forche caudine della contestazione. La Roma non si limita a vincere, gioca anche un ottimo calcio. Ha un forte valore simbolico, in questo senso, il gol che ha aperto la gara: una rovesciata di Alessandro Florenzi che, visto che uscito da poco il nuovo album Panini, è degna di quella che campeggia sulle bustine. Alla base romano/romanista si sono aggiunti talenti come PjanicStrootmanBenatiaLjajicDestro e l’ultimo arrivato Nainggolan, ieri molto positivo nella variazione del 4-2-3-1 al solito 4-3-3. C’è una base solida per costruire, in due o tre anni, una squadra di primo livello. Se il presidente Pallotta vorrà, se Sabatini continuerà il suo lavoro e se a Garcia verrà data carta bianca per un ruolo «alla Ferguson». Il Genoa era senza Gilardino, squalificato, ma ancor più grave è sembrata l’assenza, decisa dal suo allenatore, di un’idea di gioco che non fosse la ricerca di una difesa a oltranza, con nove o dieci uomini dietro la linea del pallone.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.