Roma, troppa Juve

Roma, troppa Juve

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pirlo e tottiIL MESSAGGERO (U. TRANI) – La Roma che non ti aspetti: timida, fiacca e anche nervosa nella notte della verità. Crolla ancora a Torino, contro la Juve che è campione d’inverno con un turno d’anticipo, perde per la prima volta in questa stagione e si ritrova a 8 punti dalla capolista che è già in fuga. Il 3 a 0 è pesantissimo, per il morale e la classifica. Negli ultimi quattro match sul campo dei bianconeri, quattordici gol presi, come a sottolineare il gap tra la migliore e la sua attuale rivale. Tevez fa la differenza anche quando non segna. Totti non si accende sotto i riflettori, De Rossi si fa cacciare e Castan lo imita. Il quarto d’ora finale in nove è forse l’immagine peggiore per un gruppo che fin qui era stato straordinario pure nei comportamenti.

BUONA SOLO LA PARTENZA
Conte si toglie la soddisfazione di vincere la decima gara di fila (9 su 9 in casa), eguagliando la Juve di 82 anni fa. Ci riesce con umiltà, senza andare all’assalto e attendendo il momento giusto per infierire. È come se avesse preparato una trappola per la Roma seconda. Ljajic, preferito a Destro, ha subito la chance per il vantaggio, su tocco di Totti: Buffon chiude in angolo, anche se più che un tiro, quello del serbo sembra un passaggio verso il palo scoperto. La Roma fa la partita e la Juve, spesso con Lichtsteiner e Asamoah a infoltire la linea difensiva, aspetta per colpire. Garcia parte con il 4-2-3-1, con Pjanic alto su Pirlo. Strootman è accanto a De Rossi e conquista campo e palloni. Il ritmo giallorosso non è esagerato. E si abbassa definitivamente dopo la mezz’ora. Ma i bianconeri sono già avanti. Pjanic, tornato centrocampista nel 4-3-3, si fa male al ginocchio destro e finisce momentaneamente a sinistra. Lì si perde Vidal che va a segnare l’ottavo gol in campionato, il quindicesimo stagionale. Il merito è di Tevez: l’argentino entra in area e, senza preoccuparsi di De Rossi, imbuca d’esterno per il cileno che fa centro al diciassettesimo. Proprio Pjanic ha due occasioni per pareggiare, anche Dodò, sinistro da fuori, spaventa Buffon che respinge in tuffo. Il finale di tempo è bianconero, con Tevez scatenato. Gervinho, invece, non ha spazio per colpire e non incide. Per lui i buu dello Juventus Stadium (ieri doppio record assoluto: incasso e spettatori), quando Rizzoli lo ammonisce per un fallo su Vidal.
DISATTENZIONE FATALE
La ripresa inizia male per la Roma. Punizione da sinistra di Prilo, Castan lascia Bonucci libero accanto al secondo palo. Dodò è fuori posizione e il difensore bianconero segna a porta vuota al quarto. La distrazione dei due brasiliani costa cara: campioni d’Italia sul 2 a 0, avendo fatto il minimo. Che però diventa tantissimo, a leggere il punteggio. Garcia interviene al decimo: fuori Dodò e Pjanic, dentro Torosidis e Destro, per il 4-2-3-1 con Totti trequartista. Dopo cinque minuti Conte fa uscire Tevez: in campo l’ex Vucinic. La Roma fa poco. Attacca passeggiando e non è mai pericolosa. Irriconoscibile. Per la seconda volta, in questa stagione, non segna, l’ultima volta contro il Cagliari all’Olimpico. Esce anche Totti, spazio a Florenzi.
CORTO CIRCUITO
Black out giallorosso alla mezz’ora. De Rossi fa un fallo inutile e bruttissimo su Chiellini che ha appena effettuato un cross: rosso diretto. Passano pochi secondi, sulla punizione di Pirlo, testa di Chiellini e respinta di pugno di Castan sulla linea. Espulso pure il brasiliano e rigore trasformato da Vucinic per il 3 a 0 al minuto 33. Game over, con la Juve che non infierisce e la Roma che si difende con Torosidis centrale e Florenzi terzino. Il reparto, proprio nello scontro diretto, incassa per la prima volta tre reti. Resta in ogni caso il migliore, pure se la Juve ha incassato solo un gol nelle ultime 10 gare. Per questo ha preso il largo.

 

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