Totti in piedi anzi s’inchina: “Io avrei smesso di giocare”

Totti in piedi anzi s’inchina: “Io avrei smesso di giocare”

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ROMA  CHIEVOLA GAZZETTA DELLO SPORT (A. PUGLIESE)- Per i cento anni della rovesciata (la prima fu quella in Cile del basco Ramon Unzaga, era il gennaio del 1914) ci pensa Alessandro Florenzi a farle gli auguri con una perla di bellezza straordinaria, un gioiellino che va ad aggiungersi alla collezione di pezzi pregiati della storia del calcio italiano (e non). «Un gesto istintivo, ma se ci riprovo, almeno un paio di volte ci riesco di nuovo — dice scherzando il jolly della Roma— È il gol più bello della mia carriera, una rete che porterò per sempre con me. Ma, perché no, che spero anche di replicare in futuro». Del resto, nonostante quelle mani su un volto incredulo, Florenzi un gol così l’aveva già segnato due anni fa: era il 24 marzo 2012Crotone-Albinoleffe  5-2, e Alessandro dipinse una traiettoria pazzesca sull’assist di Gabionetta. «Se avessi fatto un gol del genere io, avrei già smesso da tempo di giocare, sarei rimasto lì per terra»,scherza a fine gara Francesco Totti. «Ma infatti l’importante è non provarci spesso, altrimenti sai la schiena…» è la risposta di Alessandro, che da ieri è di diritto nella galleria d’arte del collezionismo italiano d’autore. Istinto, dunque, come tutte le cose più belle e impreviste del calcio, i gesti tecnici capaci di lasciarti a bocca aperta. «Ma anche lavoro», sottolinea Rudi Garcia, visto che Florenzi e altri compagni si fermano spesso a fine allenamento a provare colpi d’autore, tra acrobazie e gol impossibili. Frederic Bompard, uno dei due vice di Garcia, si mette lì a calciare palloni su palloni, come fosse una macchinetta lanciapalline da tennis. Con lui e Alessandro, ci sono spesso LjajicPjanic,TottiBorrielloDestroMaiconTaddei Marquinho. E chissà, ora, verrà voglia anche a Nainggolan, che ha scherzato viatwitter con Florenzi«Ora fai anche rovesciate,masmettila!!!». Da ieri, dunque, Florenzi è accanto a nomi sacri come Parola, Boninsegna e Riva. Di rovesciate rimaste nella storia ce ne sono però molte, sia in Italia (Vialli, Pruzzo, Bressan, Djorkaeff, Mexes, Luiso, Montella, Baptista e Osvaldo) sia all’estero (Rivaldo, Ronaldinho, Van Basten, Sinclair, Crounch, Rooney e Ibrahimovic), con un uomo che ne aveva fatto praticamente un marchio di fabbrica: il messicano Hugo Sanchez, stella di Atletico e Real Madrid. Ci vogliono doti acrobatiche e controllo del corpo, cose che Florenzi ha. «Stavolta è venuta bene. Le recenti panchine? A dicembre di solito calo, ne ho parlato con Garcia, era giusto dare più spazio ad altri». Da ieri, però, sarà un po’ più difficile lasciarlo fuori. E, magari qualcuno comincerà a chiamarlo anche Florenzinho. Qualche compagno, del resto, ha già iniziato…

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