La partita dell’assurdo. Ripartire subito!

La partita dell’assurdo. Ripartire subito!

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Una gara assurda. Troppo bella la Roma del primo tempo, da dimenticare la ripresa dei giallorossi. Storari, romano e romanista, si conferma la bestia nera insieme al suo allenatore. La Roma domina nel primo tempo, e come quasi un anno fa contro la Sampdoria trova un portiere avversario fomentato dai cori contro di lui, sempre più pesanti. Poi la Roma crolla fisicamente e concede troppi spazi alla Juventus, che trova così una vittoria immeritata. Nulla si può imputare alla Roma vista nel primo tempo, ma non è ammissibile quanto accaduto nella ripresa: la squadra può sì calare, ma non andare così in difficoltà appena il ritmo viene abbassato. Montella ha ragione a chiedere di più a Vucinic e Menez, troppo poco incisivi. Oltretutto, Mirko non aveva davanti a sé Dani Alves o Wes Brown, ma Marco Motta e avrebbe potuto fare più male. Così non è stato, anche perché è mancato il supporto del miglior Perrotta e di un centrocampo in cui Pizarro ha dovuto lavorare per due vista la totale confusione di De Rossi. E se pensiamo alla difesa, con quei nomi, in teoria si potrebbe stare tranquilli, ma nella pratica succede che Riise dimentica completamente Krasic sul primo gol e sul secondo arriva l’immancabile errore sul fuorigioco, ormai quasi un “must” nelle disfatte della Roma.
Questa Roma somiglia sempre più a quella di Luciano Spalletti, e come quella conclude troppo poco da fuori. Oggi comunque qualcosa si è visto, ma il muro dei giocatori della Juve e i grandi interventi di Storari hanno negato un vantaggio meritatissimo. Ora bisogna riprendersi subito e andare a giocarsela nello scontro diretto contro l’Udinese. Con un solo risultato positivo possibile. Una squadra così impreparata dal punto di vista fisico e così discontinua sul piano delle prestazioni e dei risultati, non meriterebbe di entrare nell’Europa che conta. Una minima possibilità c’è ancora, ma bisogna vincerle tutte dall’inizio alla fine. L’obiettivo minimo va raggiunto, c’è il vantaggio dello scontro diretto e quindi nulla è compromesso.

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