LIVE Garcia: “Spero Manolas recuperi. Io penso alla squadra, non ai singoli”

LIVE Garcia: “Spero Manolas recuperi. Io penso alla squadra, non ai singoli”

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Calcio: Garcia "con Juve in palio 3 punti, non campionato"Nuova conferenza di vigilia per mister Rudi Garcia. Dopo il successo di mercoledì sera con il Cesena, il tecnico giallorosso farà il punto sulle condizioni della squadra a poco più di 24 ore dall’impegno di Napoli, domani alle 15 allo stadio San Paolo. Queste le sue parole:

Se Manolas non ce la facesse, chi tra Keita e De Rossi lo sostituirebbe?

“Vedremo. C’è un allenamento questo pomeriggio e speriamo che possa giocare Manolas, io credo di sì. Se non giocasse non saremo in dieci”.

E’ la trasferta più difficile della stagione?

“E’ sempre una trasferta difficile, il Napoli è forte e in casa ancora di più. Sono concentrato sul fare in modo di essere operativi e attenti sul campo. Sappiamo che sarà difficile ma non cambieremo il nostro atteggiamento, andremo con ambizione per fare una bella partita ma soprattutto tornare con un risultato positivo”.

Partita delicata sul piano dell’ordine pubblico

“Il calcio deve essere una festa, amicizia, rispetto degli altri colori. Il bello del calcio è che siamo uniti intorno alla stessa passione. Questo deve far riflettere e fare delle cose positive. Una famiglia non deve farsi la domanda se portare o no il bambino allo stadio. Domani è una bella opportunità per dimostrare che ognuno pensa positivo e con rispetto”.

Cosa si aspetta di positivo e qual è l’insidia?

“Sappiamo che hanno difficoltà in difesa. Poi c’è l’aspetto fisico: quando si gioca ogni 3 giorni c’è sempre un punto interrogativo sul piano fisico. Non sappiamo chi starà meglio su questo aspetto, dovremo essere al 101% su ogni momento per approfittare di un eventuale loro calo”.

Avete perso le due partite al San Paolo. Cosa vi hanno insegnato?

“Dobbiamo dimostrare di essere migliorati con una rosa più completa. Quest’anno forse sarà differente, quando inizia la stagione tutti sappiamo che andare a Napoli sarà difficile ma siamo primi e questo significa che abbiamo fatto un inizio corretto”.

Si è parlato del suo colloquio con Destro…

“Tutte le cose che dico col gruppo e nello spogliatoio restano lì. E’ normale che un giocatore pensi a se stesso ma l’allenatore pensa a tutta la squadra”.

Napoli-Roma viene alla fine di uno stress emotivo per il calcio italiano. Si immaginava di poter vivere un momento così difficile quando è arrivato in Italia?

“Non sono io che posso dare consigli a chi di dovere. Ci sono partite in Francia in cui si chiede se andare con i bambini o meno, dobbiamo lottare in tutti i modi perché il calcia sia una festa e non una guerra. Mostrare l’esempio ed avere fair play, anche se a volte non è semplice, è un dovere per giocatori e allenatori”.

A Torino non vivono un momento semplice. Con Conte erano più sicuri o la Roma fa più paura?

“Voi avete i numeri di telefono dei colleghi di Torino…forse è meglio chiedere a loro. Non mi occupo di questo, lavoro sulla mia squadra. Già l’ho detto, è normale che la Roma ha bisogno della stampa e la stampa della Roma, faccio soltanto il mio mestiere. Sugli altri team, altri rapporti, non è mio compito”.

La differenza l’ha fatta lo scontro diretto. La classifica rispecchia quanto si è visto?

“Siamo ad un quarto del campionato e già abbiamo capito le forze di questo campionato anche se sappiamo ci sono tante partite. La classifica dice il momento, non come finirà. Lo penso ancora: sarà un campionato differente dall’anno scorso, dobbiamo fare in modo che non sia differente nel fatto di terminare tra le prime due posizioni”.

Iturbe non ha ancora capito la Roma o è un appannamento fisico?

“La seconda. Non sta ancora bene, quando uno torna dall’infortunio all’inizio è al 100% e poi c’è un calo che non gli permette di esprimere la sua velocità. E’ solo una partita, ha giocato abbastanza e ho sempre la stessa opinione di lui. Ha capito il nostro gioco, ha fatto dei gol ma bisogna che lavori per tornare al 100% Quando c’è più spazio ha più tempo per esprimersi”.

I recuperi dei giocatori possono fare la differenza?

“Spero che tornino quelli in infermeria, abbiamo ancora 3 partite per finire questa serie di 7 gare. Poi ci sarà la sosta e ci sarà un’altra serie importante, il calendario non so mai se è facile o no, bisogna giocare ogni gara. Speriamo di non avere problemi in difesa centrale e fare il massimo dei punti”.

Se la sente di dire che questo modo di impiegare Destro è il massimo che può offrirgli?

“Che vuol dire?”

Nelle gare dove ci sono avversari più difficili, Destro parte come numero 2. In quelle più facili invece è favorito…

“Ora capisco…nella mia testa Mattia non è sotto gli altri, ci sono soltanto parametri da tenere in conto. Giochiamo in casa contro chi, in trasferta contro chi, cosa vogliamo fare. In base a questo scelgo come giocare, ho bisogno di due centravanti, oppure di uno che venga incontro o di chi stia in area. Anche il fatto di mettere in campo giocatori che stiano bene insieme, non si gioca alla stessa maniera con Totti e Adem oppure con Gervinho e Destro ad esempio. Finché ho la possibilità di avere i mie 7 attaccanti con me ho la possibilità di scegliere. Le scelte sono giudicate soltanto sul risultato finale, anche se questa la trovo una cosa particolare, ma fa parte delle regole del gioco e lo so”.

Ha avuto la sensazione che serviva un risultato negativo della Juve per risollevare il morale?

“Sembrava che dopo la Champions lo spogliatoio fosse sotto terra e non era vero per niente e dopo l’aggancio sembrava che siamo sopra le nuvole e non è vero neanche questo. Finchè i giocatori avranno l’atteggiamento di vincere la prossima partita ci divertiremo. Vivono bene tra loro, è un vantaggio. Un gruppo unito come l’abbiamo è sempre la base”.

Arbitrerà Tagliavento: teme che sia poco sereno?

“Prima della partita ho sempre fiducia nei 6 arbitri. Non è oggi che cambio atteggiamento. Dopo la gara a volte c’è da dire qualcosa, a volte meno. Spero sia una bella gara e che vinca la squadra migliore”.

 

 

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