A total eclipse of the heart

A total eclipse of the heart

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ROMA  FIORENTINA EUROPA LEAGUE  2014 2015Quest’oggi tutto il mondo si è svegliato con l’attesa di vedere l’eclissi. Per i tifosi giallorossi questo “fenomeno” era già iniziato ieri, intorno alle 19,25 circa. In quel momento il match contro la Fiorentina, e tutta la stagione, erano già ampiamenti compromessi e l’ultima parte di cuore che ancora sperava in un finale diverso per quest’annata maledetta veniva completamente oscurata. Sembra un incubo, ma così non è. È bastato meno di un quarto di gara per buttare via quella che era ormai diventata “la partita”, cioè la più importante, l’unica in grado di risollevare l’umore nerissimo della piazza più difficile del mondo. Tre errori da principianti per una squadra che non sta capendo nulla, assolutamente nulla, di quello che sta succedendo.

ROMA  FIORENTINA EUROPA LEAGUE  2014 2015Errori troppi gravi da poter responsabilizzare Garcia, e giocatori allo sbando, troppo brutti per essere veri. Cosa può fare Garcia se Holebas dopo pochi minuti fa una follia e provoca un rigore alla Viola? Cosa può fare Garcia se sull’1-0 Skorupski invece di regalare calcio d’angolo preferisce regalare il raddoppio agli avversari? Cosa può fare Garcia se i suoi uomini arrivano sempre davanti l’area, ma invece di tirare tornano indietro e ricominciano l’azione? È colpa dei tifosi, è colpa della stampa, è colpa di Sabatini, è colpa di Pallotta. Ma quando mai? In campo ci vanno i giocatori, il resto è solo un contorno. Sabatini avrà anche sbagliato il mercato invernale, ma il 2 settembre scorso, quando la sessione estiva si era appena conclusa, erano tutti sul carro di “Walter il Mago” a festeggiare. Il presidente pensa allo stadio, ma intanto la campagna acquisti, pur senza introiti provenienti da trofei vinti, la continua a foraggiare. Questa squadra non sa che pesci pigliare in questo momento, e rischia di sprofondare in un profondo buco nero. Difficile anche per i più ottimisti pensare che questi giocatori siano in grado di difendere la seconda posizione. Questa città ha bisogno di calciatori che vivano la pressione come uno stimolo, e non come un blocco psicologico. Evidentemente non li abbiamo ancora trovati del tutto, e forse per altri anni ancora “er progetto” è destinato a rimanere tale.

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