Abodi: “Per i cori paghi solo il singolo”. Malagò: “Norma da rivedere”

Abodi: “Per i cori paghi solo il singolo”. Malagò: “Norma da rivedere”

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curva sud vuotaL’Alta Corte del Coni e’ stata esplicita nel dire che la norma sulla discriminazione territoriale, cosi’ com’e’ non e’ chiara, o quantomeno non e’ interpretata bene“. Lo ha riferito il presidente del Coni, Giovanni Malago‘, intervenuto a margine della Giunta odierna dove, tra i vari punti all’ordine del giorno vi era anche la discussione sul ricorso presentato dalla Roma contro la chiusura di diversi settori a causa di cori contro i tifosi napoletani in Coppa Italia. Argomento affrontato con il diretto interlocutore, il presidente della Figc, Giancarlo Abete: “Ne ha preso atto – riferisce Malago’ – e ha assicurato che provvedera’, ma ritiene giusto intervenire a fine campionato per non condizionare e falsare la stagione in corso. Io oggi ho fatto solo da ambasciatore“.

Su una cosa pero’ Malago’ si sbilancia e dice la sua: “Una delle varie situazioni evidenziate e’ se scontare la squalifica nella competizione dove sono avvenuti i cori, poi su un tema su cui sono d’accordissimo: non si riesce a capire perche’ alcuni cori sono puniti con la discriminazione territoriale e altri no. Io ho sempre detto che non possiamo fare discriminazione nella discriminazione ma qui se ne e’ fatta diversa e non lo capisco. Se si puniscono gli insulti ai cittadini di Napoli e’ giusto anche punire le offese a tutte le altre citta’. E’ un fatto di buonsenso e faccio fatica a capire come uno non se ne renda conto“.

Insomma, secondo Malago’ non si possono fare figli e figliastri: “La gente rimane basita, e’ giusto punire alcuni cori ma per altri cori e striscioni sono arrivate solo ammende amministrative e questo non puo’ andare“. In conclusione, secondo il numero uno del Comitato Olimpico “la norma cosi’ non va – sentenzia -, e’ come la Corte Costituzionale che ha raccontato ai signori che rappresentano le istituzioni e al parlamento che a votare con questa legge elettorale non ci si puo’ andare“.

(italpress)
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QLUB RADIO – “Non dobbiamo arrenderci all’idea che riproduciamo il peggio del nostro paese. Dobbiamo far crescere il nostro sistema dal centro, ovvero dai giocatori, dai dirigenti e dagli allenatori. I loro comportamenti si ripercuotono sui tifosi“. Cosi’ il presidente della Lega Calcio di Serie B, Andrea Abodi, intervenendo ai microfoni dell’emittente radiofonica, parlando dei cori di discriminazione razziale e territoriale che portano alla chiusura di interi settori degli stadi italiani.

Non bisogna creare una suggestione che genera della caricature, quando chiudiamo delle curve per dei cori puniamo tutti per colpa di pochi e questo non e’ un buon servizio – ha aggiunto sul tema Abodi – Dobbiamo fare in modo che sia sempre piu’ il singolo a pagare, non vanno fatte punizioni di massa”. Sul lento iter burocratico per la costruzione degli stadi in Italia: “Interessi personali per fortuna non ce ne sono, c’e’ solo arretratezza diffusa e non solo per gli stadi. Vale anche per carceri, scuole e sanita’. Lo stadio arriva piacevolmente dopo, poi per noi e’ una priorita’ e se ci specchiamo col resto dell’Europa, la distanza si allarga sempre di piu’. Ora abbiamo meno alibi, abbiamo da due mesi una legge che permette di realizzare uno stadio con un iter certo. I vincoli precedentemente imposti possono essere superati, ci sono tempi, modi e condizioni per realizzare gli stadi. Ora sta a noi leghe, alle societa’ ed a chi costruisce rispettare queste priorita’. Devono entrare nuovi progetti, come ha fatto la Juventus e come stiamo facendo noi in Serie B con ‘BFutura’ – ha concluso Abodi – che portera’ nei prossimi tre anni a costruire almeno cinque nuovi stadi”.

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