Arriva Pallotta: progetto stadio al decollo

Arriva Pallotta: progetto stadio al decollo

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Roma_ChievoGAZZETTA DELLO SPORT  (D. STOPPINI) – Ventiquattro giorni, poi i 30 milioni già spesi varranno un presentazione in grande stile del progetto. In Campidoglio, il 15 giugno, con James Pallotta che arriverà per l’occasione, e anche la presenza di qualche giocatore. «Stiamo rispettando i tempi per consegnare il dossier», ha detto il Ceo dello Stadio della Roma Mark Pannes, nel mezzo di un incontro per illustrare le linee guida del progetto. Incontro che è servito a fissare qualche paletto. Quantomeno a confermare i tempi sperati: entro fine 2015 la posa della prima pietra (a questo punto saranno già stati spesi 55 milioni), due anni per completare la costruzione dello stadio e delle opere pubbliche, oltre che della prima fase del Business Park, dal 2018 le prime partite della Roma nel nuovo impianto. Traduzione: il Comune ha ottenuto quello che voleva, le infrastrutture e lo stadio stesso viaggeranno in maniera prioritaria rispetto al Business Park. Che sarà composto, oltre che dalle famose 3 torri di Libeskind, da 15 edifici, per un totale di 300.000 m2. E per i quali — assicura Parsitalia — sono in corso «trattative con 6-7 aziende interessate».

IL VERDE Il resto è un progetto che riecheggia il City Life di Milano o la riqualificazione della zona di Porta Nuova. Il verde è il colore, l’obiettivo: oltre il 50% dei 105 ettari dell’intera area sarà destinato ad aree green. E dove non saranno i parchi, ecco l’idea dei giardini pensili. E ancora, sui 105 ettari: 15% destinato a parcheggi a raso, 25% a stadio, Business Park e altre aree pedonali, 10% a infrastrutture dal costo di 330 milioni (tra cui 3 ponti sul Tevere: uno pedonale che collega la stazione Magliana, un altro da Tor di Valle, uno carrabile dalla Roma-Fiumicino). Ponti che dovrebbero scongiurare il pericolo traffico, almeno a giudicare dal software che prevede i flussi di arrivo all’impianto: 5.000 veicoli l’ora, di cui il 49% dal Gra e il 23% dal centro di Roma. Resta aperto il nodo dei naming rights : «Diverse trattative aperte», è la risposta. Magari la prima pietra sbloccherà qualcosa.

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