Bertelli: “Roma e Juve esperienze bellissime. Il segreto della Juve è lo...

Bertelli: “Roma e Juve esperienze bellissime. Il segreto della Juve è lo Stadium”

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Paolo+Bertelli+Italy+Training+Session+skIC-5NbVzBlPaolo Bertelli, attuale preparatore atletico della nazionale italiana, ed ex componente dello staff della Roma (dal 2005 al 2011) e della Juve (dal 2011 al 2014) ha rilasciato un’intervista all’ AS Roma Match Program.

Subito una domanda scomoda. Quale esperienza le ha dato qualcosa in più?
“Domanda scomoda davvero (ride ndr). Sono state entrambe belle esperienze. A Roma son stato più tempo, vivevo dentro il centro sportivo a Trigoria, e poi la città è bellissima. È stato un bel periodo, e abbiamo vinto anche qualche trofeo. Stesso discorso per la Juve, dove siamo riusciti a conquistare 3 scudetti e 2 supercoppe italiane. Torino è molto diversa da Roma, la situazione è più distaccata e silenziosa, ma mi sono trovato bene lo stesso”

E in Nazionale?
“È diverso, non si lavora quotidianamente. Sono contento di far parte di questo gruppo, e inoltre questo incarico mi ha permesso di avvicinarmi alla mia famiglia, dato che sono fiorentino”

Conte lontano dalla Juve è un vantaggio dalla Roma?
“Non credo, vedo lo stesso spirito e determinazione. Penso che il fattore in più dei bianconeri sia lo Stadium. Lì dentro si vive un’atmosfera unica, che da sola ti spinge a dare il massimo. Solo chi non c’è mai stato non può capire”

Gli impegni di Champion’s saranno decisivi?
“No. Giocare partite così importanti ti fa recuperare prima le forze. Vedo due formazioni al massimo, mi aspetto una partita bellissima e avvincente”

Chi sarà l’uomo decisivo?
“A mio avviso sarà l’unità di intenti della squadra a risolvere la gara, e non la qualità dei singoli. Poi gli episodi faranno il resto. È difficile fare un pronostico”

Come è cambiata la preparazione atletica in questi anni?
“È cambiata tantissimo, e per più ragioni. La ricerca e la tecnologia ad esempio hanno portato miglioramenti eccezionali, gli staff si sono allargati e poi oggi i carichi di lavoro sono spalmati su tutta la stagione, prima si lavorava di più sul fondo. La corsa continua è il fattore meno decisivo nella prestazione, lo dimostrano i fatti. Ci si può concentrare di più sulle fasi di accelerazione e decelerazione, e meno sulle corse lunghe”

Che impressione ha di Garcia?
“Da Roma i miei amici me ne parlano in maniera lusinghiera, in particolare per il clima creato nel gruppo. Tutto questo è fondamentale per far bene, come fu negli anni spallettiani”

E su Totti, che lei conosce molto bene?
“Che dire. È il miglior calciatore italiano degli ultimi anni. Io l’ho conosciuto che aveva 29 anni, ora ne ha 38 anni, ma il tempo per lui sembra non passare mai. È attentissimo alla linea e tiene un tono muscolare incredibile. A Manchester, oltre al gol, ha fatto altre grandissime giocate che il pubblico inglese non vedeva da tempo. Inoltre è anche un ragazzo eccezionale. Mio figlio, che è romanista, è un suo grande fan. Ecco cosa mi ha lasciato Roma in più di Torino: i miei figli sono tutti giallorossi”.

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