Capello, Lippi e le ombre di DiFra

Capello, Lippi e le ombre di DiFra

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IL TEMPO (A. AUSTINI) – Il panettone, a patto che gli piaccia, la sera di Natale lo mangerà da allenatore della Roma. Per brindare al nuovo anno ancora in sella, invece, dovrà fare 5-6 punti nelle prossime tre partite con Juventus, Sassuolo e Parma. Eusebio Di Francesco ha resistito anche agli ultimi scossoni, compresi i vertici bostoniani di Pallotta e Monchi, ma rimane sotto esame almeno fino al 29 dicembre. I risultati e le prestazioni scadenti hanno messo a serio rischio la sua panchina già due volte: dopo il crollo di Bologna a settembre e il pareggio-suicidio col Cagliari di due settimane fa, seguito dalla sconcertante gara di Plzen. Tre mesi pieni di dubbi, durante i quali Monchi e tutta la dirigenza hanno passato al setaccio ogni possibile soluzione. Dai “traghettatori” a un allenatore con cui avviare un nuovo percorso.

E se tra i candidati pluri-citati Paulo Sousa sembra rimasto in pole, emergono due nomi che fanno capire quanto sia ampio lo spettro di selezione valutato: per qualche giorno, infatti, la Roma ha pensato di ingaggiare una sorta di “figura di garanzia” puntando su uno tra Fabio Capello e Marcello Lippi. Due veterani della panchina, rispettati in tutto il mondo, che porterebbero con loro a Trigoria un pieno di suggestioni – l’ultimo a vincere uno scudetto o il ct campione del mondo insieme a Totti e De Rossi – e ai quali sarebbe stato chiesto di rimettere in rotta la nave fino a giugno per centrare la Champions, per poi scegliere con calma un successore definitivo. La possibile, clamorosa svolta, peró, pare sia stata accantonata in fretta. Un po’ per i dubbi su figure carismatiche ma anche parecchio “ingombranti”, un po’ perché entrambi hanno ormai deciso di chiudere le rispettive carriere da allenatori. Terminata l’esperienza in Cina, dove a supportarlo nel quotidiano c’era quel Ricky Massara ora tornato a Trigoria, Capello ha stabilito la sua residenza a Lugano e si diverte a fare il commentatore tv della Champions su Sky. “Basta, smetto con la panchina” aveva annunciato il friulano lo scorso aprile e neppure una richiesta d’aiuto del suo amico Franco Baldini (o di Massara) lo convincerebbe a rimettersi in gioco in una piazza che lui stesso descrive sempre come la più difficile al mondo insieme a Madrid. Al massimo Capello potrebbe valutare un ruolo da dirigente, ma quelli a Trigoria per il momento non mancano. In futuro chissà. “Magari torno come consulente…” ha detto Don Fabio.

Lippi sta invece chiudendo la sua esperienza da ct della nazionale cinese: il suo contratto scade il 31 gennaio dopo la Coppa d’Asia, “e credo – ha detto il toscano ad ottobre – questa sarà la mia ultima esperienza”. Insomma qualora Di Francesco dovesse saltare da qui alle prossime settimane, il successore più credibile sarebbe Paulo Sousa, pronto in ogni momento a iniziare la sua avventura in giallorosso. Le quotazioni di Blanc sembrano in discesa, a Monchi piace molto Lopetegui ma nel caso da giugno in poi, tutti gli altri, da Montella a Donadoni, non convincono. La verità è che la Roma vorrebbe chiudere la stagione senza cambiare tecnico. Tra il dire e il fare ci sono di mezzo i risultati

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