Caro Totti ti scrivo… 1 anno senza il Capitano in campo (FOTO-VIDEO)

Caro Totti ti scrivo… 1 anno senza il Capitano in campo (FOTO-VIDEO)

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Il 28 maggio è una data che resterà scolpita nella memoria dei romanisti per gli anni a venire. Roma-Genoa, la qualificazione all’ultimo minuto in Champions League con l’ormai famoso gol di Perotti al 90′. Una giornata romanista culminata con la fine della carriera da calciatore del giocatore più rappresentativo della Storia giallorossa. Al 54′, al posto di uno spento Salah, fa il suo ingresso in campo per l’ultima volta Francesco Totti, chiamato per aiutare i compagni alla caccia del secondo posto. “Speravo de morì prima” è lo striscione-mantra della giornata, ma la Roma vince e la festa è completa, perchè tra le decine di migliaia di lacrime c’è anche spazio per la gioia di aver avuto il privilegio di averlo visto in campo, a regalare magie e rendere orgoglioso un popolo che fa da sempre del senso di appartenenza un vanto. Mettendosi contro tutti, soprattutto quelli che hanno tentato di minare o sminuire una carriera ineguagliabile. L’ultima stagione è una questione spinosa, che ne Spalletti ne la dirigenza riescono a gestire in maniera perfetta, creando una situazione di malumore che non fa bene a squadra e ambiente. Di Totti la Roma ne ha avuto uno solo, capirlo in tempo sarebbe stato utile, ma meglio tardi che mai.

UN QUARTO DI SECOLO – 25 anni di amore, passione, rispetto e devozione non possono, non vogliono e non devono essere messi nel dimenticatoio con facilità. Per la prima volta da quando, da bimbo, ha messo la maglia della Roma, Francesco chiede aiuto al popolo che tanto gli ha dato ed a cui tanto ha donato. Nel meraviglioso quanto sincero discorso che il Capitano regala alla sua gente, c’è un’esplicita manifestazione di paura, legittima per chi è sempre stato considerato una divinità sportiva:

“E’ arrivato il momento che speravo non arrivasse mai. Ho letto tante belle cose su di me, ho pianto sempre, da solo come un matto. 25 anni non si dimenticano così, con voi dietro le spalle a sostenermi, nel bene e nel male, anche nei momenti difficili. Voglio ringraziare tutti, anche se non è facile. Sapete che non sono di tante parole, però le penso… E in questi giorni ci siamo messi a tavolino con mia moglie, le ho raccontato un po’ di anni vissuti con questa unica maglia. Abbiamo scritto una lettera per voi. Non so se riuscirò a leggerla, ma ci provo”

“Voi avrete fame, è ora di cena, ma io starei qui altri 25 anni. Grazie Roma, grazie ai miei genitori, ai miei amici e ai miei figli. Ho iniziato dalla fine, perché non so se riuscirò a finire. E’ impossibile raccontare 28 anni di storia, ho cercato di esprimermi con i miei piedi, grazie ai quali mi viene tutto più semplice. A proposito, il pallone era il mio giocattolo preferito e lo è ancora. Ma si diventa grandi, così mi hanno detto che il tempo va deciso. Maledetto tempo. Lo stesso che il 17 giugno del 2001 avremmo voluto passasse in fretta. Non vedevamo l’ora di sentire l’arbitro fischiare per 3 volte. Oggi il tempo è venuto a bussare alle mie spalle e mi ha detto di crescere”.

“Ora è finita – prosegue Totti – mi tolgo la maglia per l’ultima volta, ma non sarò pronto a dire a basta e non lo sarò mai. Mi scuso per non aver parlato ma spegnere la luce non è facile. Ora ho paura, non è la stessa sensazione che si prova quando si calcia verso la porta. Concedetemi un po’ di paura, ora sono io ad aver bisogno del vostro calore. Con il vostro affetto riuscirò a voltare pagina. Ringrazio tutti quelli che hanno lavorato assieme a me, giocatori, allenatori, presidenti, la Curva Sud. Nascere romani e romanisti è un privilegio, fare il capitano di questa squadra è stato un onore. Smetterò di emozionarvi con i piedi, ma il mio amore sarà sempre qui con voi. Lascio lo spogliatoio, in cui ero entrato da bambino, da uomo. Sono orgoglioso e felice di avervi dato 28 anni d’amore”.

RICOMINCIAMO – Terminata la carriera, nella lunga estate si pensa all’importanza della figura di Totti all’interno della dirigenza. Un ruolo non ben definito, l’idea che trapela da qualche spiffero che fa capire come Lui voglia ancora giocare. Dopo un periodo di riflessione, Totti si mette completamente al servizio della squadra e della sua Roma, sempre presente in tutte le partite, figura di riferimento dal carisma che fa provincia. Sono gli stessi calciatori ad ammetterlo, ultimo e più importante De Rossi, che ha ereditato in maniera definitiva la fascia di capitano: “E’ sempre il cazzarone di una volta, però si sta ritagliando questo ruolo che spero ricoprirà in futuro in maniera più importante“. Le lacrime dei compagni in campo, la sua umanità con Emerson Palmieri che si è appena rotto il crociato in partita, tutto concentrato in una figura che per il futuro giallorosso sarà molto più importante di quanto si potesse pensare. Partendo da quel 28 maggio, fine ed inizio di un amore senza pause.

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