Conte-Roma, da mera suggestione a realtà sfumata: la cronaca degli ultimi 40...

Conte-Roma, da mera suggestione a realtà sfumata: la cronaca degli ultimi 40 giorni

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(di Francesco Oddo Casano) –Un giorno allenerò la Roma, perchè la piazza è fantastica, ma oggi non ci sono le condizioni”. La parola fine al sogno della piazza romanista l’ha messa – a mezzo stampa – Antonio Conte. Il risveglio dei tifosi giallorossi questa mattina è stato decisamente traumatico, alla luce dell’annuncio dell’ex ct azzurro di declinare la proposta della Roma. I dirigenti romanisti c’hanno provato strenuamente, con una manovra d’accerchiamento operata strategicamente dall’anima romana del club con il coinvolgimento dell’amico Petrachi. La risposta finale del ‘Bell’Antonio’ è stata negativa, ma chi parla oggi di suggestione è completamente fuori strada.

James Pallotta voleva (e forse vuole ancora) un top coach: lo ha detto più volte all’ex ds Monchi, imputandogli nel momento dell’addio di non aver ingaggiato un allenatore di primo livello. I dirigenti di Trigoria, per evitare una nuova era ‘Baldiniana’, hanno convinto il presidente giallorosso di poter arrivare a Conte, unico tecnico libero sul mercato che potesse essere sintomo di rilancio immediato dopo l’annus horibilis che potrebbe chiudersi potenzialmente con la Roma fuori dalle coppe europee.

Incontri, contatti, telefonate, l’idea di portare nella capitale Gianluca Petrachi – ad un passo dall’addio col Toro dopo un decennio di matrimonio – una programmazione triennale, con tanto di ‘chiavi in mano’ di Trigoria all’ex Chelsea. Conte ha ascoltato, preso atto della volontà della società giallorossa di renderlo uomo forte e deus ex machina del nuovo progetto tecnico e circa 10 giorni fa sembrava realmente quasi convinto di accettare, tanto da pre-allertare i suoi più fidati collaboratori. Il mercato italiano ha respirato questa possibilità e diversi noti agenti nei giorni scorsi consideravano la Roma, la piazza più probabile per il ritorno in Italia dell’allenatore salentino. Conte non ha mai detto di sì alla Roma, ma non aveva scartato l’ipotesi giallorossa, fino a quando però non si sono palesate, per motivi diversi, due opportunità più allettanti.

In primis la Juventus, vecchio amore di Conte, che dopo la disfatta europea potrebbe esonerare Allegri. In secondo luogo Beppe Marotta e l’Inter: l’ex dg bianconero ha attuato una strategia chiara, confermando pubblicamente Spalletti, ma lavorando ai fianchi Conte, convincendolo ad aspettare ed accettare il progetto nerazzurro “pronto subito alla vittoria“. I rapporti con Spalletti si sono deteriorati, con parte dello spogliatoio e parte della dirigenza. Dopo due anni, Suning ha deciso di fare il salto decisivo verso la gloria e nelle prossime ore proporrà a Spalletti una buonuscita (di circa 12 milioni) che consenta di liberarsi di parte del suo ingaggio per poi portare l’affondo decisivo su Conte, convinto che i nerazzurri siano in grado di competere subito per vincere. E’ la condizione temporale della competitività che ha spinto il tecnico a preferire altri progetti a quello giallorosso. Ma questa è un’altra partita. Ora l’As Roma è chiamata a reagire, ma la triangolazione Trigoria-Boston-Londra per ora è immersa in una vera e propria nebulosa…

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