Così Di Francesco ha reso la Roma un bunker collettivo

Così Di Francesco ha reso la Roma un bunker collettivo

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Presentato come uno zemaniano di ferro, Eusebio Di Francesco ha reso la Roma un bunker. Miglior difesa del campionato, con 7 gol subiti; 7 «clean sheets» su 11 partite, alle quali vanno aggiunte Roma-Atletico Madrid 0-0 e Roma-Chelsea 3-0 in Champions. Non è facile rompere un luogo comune, ma nel caso di Di Francesco bastava leggere i numeri passati: nella stagione 2015-2016, che si concluse con il sesto posto e la storica qualificazione del Sassuolo in Europa League, la difesa neroverde fu la quarta del campionato, con 40 gol subiti. Fecero meglio solo Juve (20), Napoli (32) e Inter (38). La Roma guidata prima da Garcia e poi da Spalletti, subì un gol in più del Sassuolo: 41. (..) Di Francesco, passando alla Roma, allena punte di livello sicuramente superiore rispetto al Sassuolo. Lo si capisce, per esempio, dagli stenti di Defrel, che in Emilia era un punto di forza e che in giallorosso non è ancora riuscito a segnare nemmeno un gol, sprecando molte favorevoli occasioni. L’allenatore abruzzese, però, non ha scelto la via più semplice: si affida al talento dei suoi bomber, ma ha pensato immediatamente a costruire una fase difensiva solida, senza la quale non si può coltivare l’obiettivo più importante: lo scudetto. A differenza di altre realtà la Roma non difende con le qualità individuali dei suoi giocatori, ma con il lavoro collettivo che parte dagli attaccanti,passa dai centrocampisti e finisce con difensori e portiere. (..)

Fonte: Corriere della Sera

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