DE ROSSI: “Fare risultato domani per ripartire. Mercato? La Roma storicamente opera...

DE ROSSI: “Fare risultato domani per ripartire. Mercato? La Roma storicamente opera così, ma qui nessuno si sente di passaggio”

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CONFERENZA STAMPA Daniele De Rossi ha rilasciato le seguenti dichiarazioni nella sala stampa del Bernabeu alla vigilia di Real Madrid-Roma:

Complicato decifrare la Roma: in primavera notte di Champions straordinarie, dopo pochi mesi mezze partite con Atalanta e Chievo. Bisogna chiedervi di più o accettarvi come siete?
“Siamo i primi a chiedere di più a noi stessi. Non è facilissimo paragonare due squadre, la notte di Barcellona è arrivata dopo 7-8 mesi di lavoro e questa, che anche se non ha iniziato bene, è all’inizio di un percorso. Dobbiamo fare di più, anche la Roma di Barcellona era criticata per alcune battute d’arresto a gennaio scorso. Sono fiducioso”

La Roma ha perso giocatori importanti, sentite questa fragilità?
“Da sempre, tutte le stagioni, sono condizionate dal mercato. Anche quando ho iniziato si vendevano i giocatori, si compravano altri giocatori, che dopo qualche mese o anno si dimostravano forti come quelli che sono andati via. E’ fisiologico per questa società operare in questo modo. Anche lo scorso anno abbiamo ceduto giocatori importanti, che potevano far pensare che non si potesse fare bene e invece abbiamo raggiunto obiettivi straordinari”

Cosa può scattare in gruppo quando perdi un giocatore come Ronaldo?
“Il mercato lo fanno tutti, si compra e si ceda. Non so cosa si può provare quando si cede un giocatore che ha vinto 4-5 palloni d’oro, a volte certi cicli vincenti hanno bisogno di uno scossone. Non posso commentare ciò che non sto vivendo. Da capitano sostengo tutti i calciatori, lavorando come abbiamo sempre fatto negli anni precedenti”

Sei stato multato di 1000 euro per la fascia da capitano. Continuerai con la stessa fascia? Nel calcio italiano pensi che questo sia l’ultimo dei problemi?
“Io ho parlato già con il mister e con Alessandro, che non sapeva come comportarsi. Mi sta dando fastidio personalmente che sono rimasto solo io insieme a quelli della Fiorentina. E’ una questione poco importante, si è perso molto tempo per parlare di questa cosa, non serve a niente unificare tutti sulla fascia. Ci sono problemi più importanti nel calcio italiano, ho sentito dire da gente come Tommasi e Costacurta che è una regola sbagliata. Non mi leva il sonno mettermi la fascia mia o della Lega, rispetto i colleghi della Fiorentina che hanno una motivazione diversa e più importante della mia. Metterò quella della Serie A sperando che cambierà questa legge, lo faccio solo per rispetto della Fiorentina e dei ragazzi che giocano lì, non mi sembra giusto mettermi sullo stesso livello, visto che si ricorda Astori”

E’ la miglior partita per ripartire? 
No, ma visto che partite più semplici ci hanno portato grandi delusioni domenicali perché no? Un risultato positivo potrebbe ridarci slancio e fiducia, facendoci ricordare quanto siamo stati forti e che possiamo tornare a esserlo.

La percezione da fuori è che voi siate abbattuti da questo mercato che fa la società. Che la cessione di Strootman sia stata una mazzata. Nella Roma i giocatori si sentono di passaggio?
“Chiedi alla persona sbagliata. Io c’ho messo le radici a Roma, i giocatori sono lavoratori di passaggio un po’ dappertutto, sono pochi quelli che restano per tanto tempo in una città. La Roma è tra i pochi club che ha giocatori che restano qui per tanti anni. E’ possibile farlo anche al Real con Ramos, oppure andare via come ha fatto Ronaldo. Il mercato offre sempre soluzioni. Il dispiacere per non vedere più giocatori molto forti a cui si è affezionati, può durare qualche giorno, poi basta. C’è tempo per telefonarci, per vederci, ma bisogna andare avanti e pensare a fare risultati”

Un tuo pensiero su Di Francesco? I sussurri a Roma diventano valanghe, perchè?
“Non cambio la mia opinione, non è il primo allenatore che viene criticato. E’ normale da una parte quando non si vince, vale pure per i calciatori e la società, vogliamo tutto subito a Roma, ma lo vogliono anche qui a Madrid. Il mio giudizio sul mister non cambia: al primo anno in una piazza importante ci ha portati ad un livello incredibile, in Champions. Non cambia il valore del suo lavoro, della mentalità che ha portato. Non è felice come noi per i risultati, ma mettere in discussione gli allenatori è normale, anche Spalletti all’Inter è in discussione, vale per tutti”

Il Santiago Bernabeu significa tanto per il calcio italiano, ma anche per te, potrebbe essere una delle tue ultime Champions. Le tue emozioni?
“Grandi emozioni, potrebbe essere l’ultima volta che ci gioco, si ne avrò, ma poi penserò alla partita, da giocare in maniera importante, portare a casa un risultato importante in un tempio così sarebbe bellissimo, non dobbiamo dimenticarci dove giochiamo”

Porti rabbia dietro per l’ultimo Spagna-Italia che ha distrutto forse il nostro calcio?
“Non voglio pensare a quella maledetta partita, penso che un pizzico della nostra eliminazione è nata quella sera qui. Non me la porto in campo, perchè è stata una serata negativa. Penseremo a quando abbiamo passato il turno qui nel 2008 a quando ho visto la Roma di Francesco (Totti) da tifoso vincere qui”

La solleva il fatto che non c’è Ronaldo?
“Ci sono tanti giocatori forti nel Real Madrid, che mi fanno pensare a questo non a Ronaldo. Se ne avessero venduti 8-9 magari si, ma non ci penso. Ronaldo c’ha sempre segnato, chiaramente sarà una preoccupazione in meno, ma loro sono fortissimi, sono spaventosi, li guardo con grande rispetto e ammirazione, senza sollievo perchè non c’è più un fenomeno come Ronaldo”

La Roma è forte come lo scorso anno?
“Questo girone sulla carta è meno difficile dello scorso anno, dovremmo essere in teoria più fiduciosi. Poi per ritornare in semifinale serve passione, voglia, fortuna, bravura, quello è stato un risultato straordinario”

 

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