DE ROSSI: “Il gruppo è la nostra forza. L’addio di Totti scioccante...

DE ROSSI: “Il gruppo è la nostra forza. L’addio di Totti scioccante per tutti. Di Fra? Una scelta vincente. Pallotta? Spero rinforzi ancora la Roma”

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Puntata speciale della rubrica “Slide Show” della Roma, con Daniele De Rossi – capitano della Roma – protagonista. Il capitano giallorosso ha ripercorso la stagione della squadra capitolina, soffermandosi su alcuni eventi molto importanti:

Quasi un anno dal 28 maggio…
“L’inizio della stagione non è stato a Pinzolo ma il 28 maggio scorso. E’ iniziata una nuova vita per Francesco e per tutti i romanisti.”

Viene mostrata l’immagine dell’esultanza dopo il gol di Manolas contro il Barcellona…
“Fa ridere questa foto perché c’è tutto, c’è il calcio, c’è lo sport che amo. La cosa più bella in quest’immagine sono quelli con la felpa e il giubbotto arancione (i giocatori in panchina, ndr). Pellegrini che si abbraccia con un preparatore atletico, Maxime Gonalons che ha gli occhi iniettati di sangue. Questa è la nostra forza, lo stesso Patrick Schick, Gerson, giocatori che in quella partita non si sentivano protagonisti in prima persona ma che guardandoli in faccia si poteva osservare quanto hanno goduto per questo passaggio del turno, questa vittoria e questo sogno che poi abbiamo regalato alla Curva. L’obiettivo era chiaro, guardare i video delle squadre avversarie ormai è fondamentale, farlo bene non è solo un farti sapere che cosa devi fare in campo ma è anche un farti rendere conto che in una determinata occasione questa squadra soffre e tu puoi andare a fargli del male. Eravamo consapevoli che dovevamo fare la partita perfetta, dovevamo segnare presto, il secondo gol non farlo troppo tardi, tutte cose che abbiamo fatto. Magari se la rigiochiamo tante volte non la vinciamo 3-0, ma assolutamente se rigiochiamo Barcellona-Roma non perdiamo 4-1.”

I tifosi?
“Sai fai 0-0 fuori casa e vai a giocarti il ritorno di una semifinale con lo stadio pieno dici “grazie dove vuoi che vadano se non li a sostenerti”. Invece perdi 4-1 a Barcellona e 5-2 a Liverpool e trovi quasi questa violenza simbolica nel tifarti e nello spingerti che ti trasmette una forza e un’intensità clamorosa. Con il Barcellona fu proprio incredibile, già nel riscaldamento si sentiva un calore pazzesco. Quando abbiamo giocato con il Barcellona due anni fa, tanti erano venuti a fare le foto a Messi, Iniesta e ad ammirare i loro campioni, questa volta invece sono venuti tutti per aiutarci a cercare di spazzarli via. Erano consapevoli e convinti che potessimo farcela, quasi loro più di noi. Quella notte fu un unione di tutto che è la fotografia di quanto successo per tutto l’anno, un  crescendo di intenti tra noi e loro e un amore che deve essere così, mai intaccato dai risultati della squadra. Certo la squadra deve essere degna di questo grande affetto ma è tornato un po’ quell’amore folle che vivevo quando ero piccolo ed ero semplicemente un tifoso.”

Roma-Inter?
“Abbiamo fatto una buona partita, meritavamo di vincere abbiamo avuto degli episodi sfortunati per il Var.”

Su Alisson…
“All’inizio non capivo come si potesse spendere 10 milioni per un portiere. Poi dopo un mese dicevo che era un fenomeno. Ci sono due fattori principali: lui è un professionista attento e si allena sempre bene e poi l’altro fattore è Marco Savorani, di cui sento parlare in maniera incredibile da tutti e i risultati si vedono.”

Su Roma-Napoli… 
“Non è una grande tappa della nostra stagione. Abbiamo perso in casa con una squadra che è forte. Abbiamo avuto un approccio diverso nel secondo tempo e quello ci ha segnato un po’ la via. Anche se le squadre a volte sono più brave a palleggiare se li vai ad aggredire li metti in difficoltà.”

Su Chelsea-Roma…
Altra partita bellissima per un romanista. Partita che meritavamo di vincere. Perotti fece una grande partita ed Alex ed Edin che sono stati decisivi come al solito. La curva in trasferta è sempre stata il nostro compagno di viaggio.

Il Derby? 
Partita delicatissima come sempre. Continua ad esserci una sostanziale differenza di qualità tra noi e loro, noi siamo meglio. Sono sempre partite difficili da giocare, fu la partita perfetta per il mister. Siamo stati aggressivi e li pressammo per tutto il secondo tempo. Chiudemmo la partita con le individualità, come Nainggolan. Questo è un buon mix tra allenatore e campione.

Sui tifosi.. 
C’è stato un riavvicinarsi netto e forte tra noi e la Curva. Sopratutto da parte loro. Noi gli abbiamo dato un motivo per essere orgogliosi di noi. Non è vera la storia che se non vinci i tifosi non ti vengono dietro, noi quest’anno non abbiamo vinto nulla eppure c’era tantissima gente. In questa foto c’è tutto, tutto quello che io e loro vogliamo. Questa unione fra noi e loro possiamo solo esserne felici.

Sul passaggio dei gironi… 
Bella la foto. Siamo tutti insieme. Lì avevamo appena scoperto che eravamo primi nel girone ed è una cosa che ci ha dato una mano. Ci siamo riusciti ad imporre e ci siamo preparati ad un ottavo di finale più agevole.

Totti dirigente…
Non vedere più lui in campo, anche se negli ultimi anni ha giocato di meno, è qualcosa di scioccante per tutti, anche per noi calciatori. E’  stata una stagione complicata senza di lui ma sono contento che sia andata molto bene. Non è facile togliere un simbolo cosi grande ma continuare con lo stesso entusiasmo. All’inizio è stato difficile per lui, adesso lo vedo calato bene nella parte. Vedo anche i giocatori che lo riconoscono come una figura dirigenziale e non più come un ex compagno. E’ sempre il cazzarone che era una volta ma si sta ritagliando questo ruolo.

La partita di Coppa Italia contro il Torino? 
Questa è forse la partita più brutta della stagione. Ci tenevamo molto alla Coppa Italia e a noi servirebbe molto vincere un trofeo. Quella fu una brutta partita ma trovammo un giocatore come Schick che ha alternato un po’ le prestazioni ma lo aspettiamo perché crediamo che possa fare bene.

La partita con la Juventus?
Questa è stata una partita sfortunata. Loro sono i più forti da 7 anni a questa parte. Quella fu una partita che potevamo pareggiare ma alla lunga loro hanno qualcosa in più. L’obiettivo e continuare a giocare come quest’anno, perdere meno punti per strada e dargli fastidio.

Roma-Sampdoria… 
Periodo un po’ nero quello di gennaio, sopratutto in casa. Io l’ho vissuta in maniera lucida perché ero infortunato. Avevamo perso la trebisonda, non eravamo più sicuri di essere cosi forti come pensavamo. Questi sono tutti punti che ti portano lontano dalla vetta.

Su Verona-Roma…
In quel periodo ci ha dato grande morale e ci ha fatto scoprire un campioncino che fino a quel momento era rimasto un po’ nell’ombra. Lui è il mio cavallo, mi piace tantissimo, mi piace tantissimo come ragazzo anche se abbiamo scambiato si e no 10 parole in tutto l’anno. Gli ho detto subito di imparare l’italiano. E’ un ragazzo buono e ha delle qualità eccelse. Under è un colpo incredibile di Monchi. Può essere determinante per il nostro futuro e sono contento perché è proprio un bravo ragazzo.

Su Napoli-Roma… 
In quel momento si parlava del Napoli come se fosse il Barcellona o il Real Madrid. Andammo subito in svantaggio ma pareggiammo dopo poco. Abbiamo fatto una partita incredibile e poi il nostro numero nove ha deciso di far vedere a tutti quanti che è più forte degli altri.

Roma-Shakhtar?
Questa è stata bella e sofferta. All’andata finì 2-1 per loro e sembrava difficile recuperarla. Il gol fatto con della grande palla di Strootman, la sofferenza finale, la nostra fase difensiva in cui non abbiamo concesso niente, è stata una partita perfetta. Se io fossi un allenatore vorrei una partita del genere. Volevamo andare ai quarti e li abbiamo ottenuti meritatamente.

Barcellona-Roma… 
Giocare in questi stadi è unico. L’abbiamo studiata parecchio. Il mister in privato mi disse che erano battibili, che quest’anno avevano punti deboli. Ce la siamo andata a giocare, abbiamo fatto una partita tosta, abbiamo giocato bene e anche lì non ci diedero due rigori. Abbiamo fatto bene a non piangere troppo a fine partita. Lì i gol ce li facemmo da soli, io per primo. Riuscii a buttare la palla nell’unico punto in cui Alisson non l’avrebbe presa.

Su Roma-Barcellona… 
Mi fa ridere questa foto, mi fa ridere Manolas come sempre. Per il primo anno è sempre stato un grande compagno di squadra, io ero preoccupato quando è andato via Rudiger, e a lui gliel’ho detto. Quest’anno però è stato impeccabile in tutto e secondo me è uno dei difensori più forti del mondo. La cosa più bella di questa foto sono quelli con la felpa arancione, la nostra vera forza. Tutti quelli che non erano protagonisti in prima persona ma se li guardate in faccia capite quanto volessero tutti quella vittoria. Eravamo consapevoli che bisognava fare un miracolo, magari se la rigiochiamo tante volte non vinciamo 3-0 ma a Barcellona non perdiamo 4-1.

Si parte da Di Francesco:
“Si è capita subita la sua impronta, non era facile prendere in mano una squadra reduce da 87 punti in campionato, il risultato più alto della sua storia, e fare quello che ha fatto lui. Una scelta che aveva fatto storcere la bocca a qualcuno, c’erano molti dubbi, si è rivelata una scelta vincente”

Poi la tournée americana:
“Ci andiamo volentieri, è parte del nostro lavoro. Poi si incontrano grandi squadre, si visitano posti nuovi e c’è vicinanza con tifosi che nemmeno sapevamo di avere”.

Sulla festa nello spogliatoio…
Sempre post partita particolare perché io ero all’antidoping. Però meglio cosi e vedere i compagni cosi contenti. Voglio veramente bene a loro, sono veramente un gruppo speciale. Agli occhi meno attenti c’è certa gente che potrebbe pensare che alcuni non sono nel gruppo e invece ci sono tutti. Quando c’è da giocare, come per Antonucci e Capradossi, sono stati decisivi.

Sulla visita al ricordo di Hillsborough… 
Ricordo importante. Siamo andati ad affrontare questa partita come se fosse una finale ma prima c’è stato il dovuto saluto alle vittime di una tragedia sportiva. L’età delle vittime fu la cosa che più ci colpì, perché c’erano anche dei bambini. Massimo rispetto per chi ha sofferto e grande rispetto anche per la mia società che ci ha consigliato di passare da lì.

Mohamed Salah? 
Eh mo chiede scusa (Ride, ndr). Giocatore e ragazzo eccezionale. Siamo tutti molto contenti della stagione che abbiamo fatto ma io continuo a non dormirci la notte. Il Liverpool è una squadra fortissima e un giocatore su tutti ha fatto la differenza. E’ un po’ un Cengiz Under: parla poco, sono timidi ma simpatici, mi piacciono tutti e due anche se naturalmente Salah ha dimostrato molto di più ma se devo scommetter su qualcuno è proprio Gengiz.

Sul post partita di Roma-Liverpool…
Avremmo potuto vedere le stesse emozioni dopo Barcellona. Ci siamo andati vicino, abbiamo fatto una grande partita. Con l’espulsione poteva cambiare, chi lo sa che storia avremmo raccontato. Andiamo avanti da quello che abbiamo dimostrato ma dobbiamo ripartire da quella curva. Questa deve essere una base calcistica per i prossimi 10 anni.

Sullo stadio pieno… 
Quando perdi 4-1 a Barcellona e 5-2 a Liverpool e trovi questa violenza simbolica a tifarti. Con il Barcellona fu clamoroso il riscaldamento. Tutti erano venuti proprio a cercare di aiutarci a spazzarli via. Erano convinti più di noi, poi fu un unione di tutto. L’amore cosi deve essere, non deve essere mai intaccato dai risultati della squadra. è tornato quell’amore folle che ho vissuto quando ero piccolo.

Su Pallotta… 
Al di là del suo essere un po’ eccentrico quando si vince (ride, ndr), ho visto la voglia di creare qualcosa di grande e secondo me ci sta riuscendo. Quando viene sa tutto, non è uno che non si informa. Ha per lui gente che lavora quotidianamente con noi. Nel proprio lavoro è diventato il numero 1. Ha dovuto capire un po’ di cose nel tempo ma adesso è entrato dentro pienamente nel ruolo e spero che continui a rinforzare questa squadra. Tutti meritano un riconoscimento, qualche trofeo.

Su Monchi… 
Nella Roma non c’è mai stato un dirigente che ha vinto quanto lui e questo ci può solo far ben sperare. Qui è stato un po’ difficile l’adattamento rispetto a Siviglia ma per la voglia di vincere non è secondo a nessuno.

Su Roma-Cagliari… 
Segna sempre lui. Il mister ha stupito un po’ tutti noi mettendo Capradossi in difesa. Elio in quella circostanza è stato l’emblema del gruppo unito. Alla fine un’occasione ce l’ha avuta. Questa è stata una vittoria fondamentale.

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