Derby, SPALLETTI: “Il derby è una partita speciale, ma va vinta come...

Derby, SPALLETTI: “Il derby è una partita speciale, ma va vinta come quelle normali. Abbiamo diverse soluzioni per sostituire Salah”

SHARE
IF

Alla vigilia del primo derby capitolino stagionale arriva la consueta conferenza stampa pre partita del tecnico giallorosso Luciano Spalletti. Queste le dichiarazioni rilasciate ai cronisti presenti:

“Manolas ed El Shaarawy sono in gruppo e si ha la certezza possano sviluppare tutto l’allenamento. Paredes e Salah sono a parte, Florenzi e Nura continuano nel percorso riabilitativo. Come sapete Salah non sarà della partita, e probabilmente anche della prossima”

Si parla sempre di derby come partita indecifrabile. Quest’anno arrivate in una posizione di classifica corta, con le altre vicinissime. Quanto può incidere?
“Inzaghi è stato bravo con i suoi ragazzi a creare un derby d’alta classifica. Le due squadre stanno facendo bene, è un confronto che vale molto in classifica. Poi ci sono delle avversarie e diventa insidioso per quello che può essere l’esito di questo derby. Avere molto più squadre che mirano a posizioni importanti rende tutto affascinante, e rende ancora più godibile lo spettacolo”

Per lei le assenze non sono mai state un alibi anche se ce ne sono state di importanti. Quella di Salah lo è. Potrebbe decidere di cambiare modulo, in particolare per un diverso atteggiamento difensivo?
“Il modulo vuole che si giochi a calcio. La Roma ha fatto vedere di sapersi adattare, di cambiare. L’anno scorso in un modo, quest’anno in un altro. Per larghi tratti ha fatto sempre bene, per cui bisogna stare tranquilli. Salah è bravo ad andare sopra, ma la Roma sa giocare anche basso. Noi dobbiamo essere convinti che i nostri comportamenti saranno quelli che poi decidano come devono andare le cose”

IF
IF

L’eventuale avanzamento di Bruno Peres può essere una soluzione? L’allenamento fatto da El Shaarawy può essere sufficiente a farlo giocare dall’inizio?
“Sono soluzioni interessanti, ma ne aggiungo delle altre, come Iturbe e Totti. Per quanto riguarda la formazione oggi la vedo dura con il gioco delle percentuali”

Che percentuale riveste il pubblico della Roma, che si è fatto sentire di meno rispetto a quello laziale e non sarà allo stadio?
“Tutti quelli che lavoriamo qua dentro vivono nella completa romanità tutta la settimana, sia che vengano o che non vengano allo stadio. La romanità è uno stile di vita, è un modo di salutarsi, è un modo di allenarsi. Noi ce la sentiamo tutta la settimana, la viviamo come una seconda pelle. Anche a distanza tu lo percepisci lo stesso, fa lo stesso rumore che essere allo stadio. Sentiamo tutto il peso che vuol dire far parte essere della Roma”

IF
IF

All’esterno c’è un’immagine, che passa anche da noi media, di un derby cattivo, che ci sono sempre problemi di ordine pubblico. Ieri ho letto di una possibile indagine della Digos su alcune dichiarazioni dei laziali. Come è secondo lei il derby di Roma? Come lo si descrive o diversamente?
“Per quanto mi riguarda è una partita speciale, che si vince come quelle normali. Smuove due classifiche, quella del campionato e quella dell’eterno contrasto tra queste due squadre. In questa settimana io ho guardato immagini, sentito frasi, discorsi che cercano di motivarti. Sto cercando di capire se alcuni discorsi fatti aiutano a togliere le barriere, che è l’obiettivo di tutti. Per come sono fatto, se vado a pensare a quelle cose che mi fanno piacere e mi motivano il pensiero va subito al video di Allan della Chapecoense, quando prima di andare a giocare la finale dei loro sogni sono lì che sorridono e che trasferiscono questa gioia di andare a giocare una partita che mai si sarebbero aspettati di giocare. Ti crea quell’emozione e quella qualità di cui il calcio ha bisogno. È quella un’immagine che a me rimane impressa, che mi fa piacere vedere o sentire, e venir voglia di arrivare dove erano arrivati loro. Nel mezzo a tutto c’è sempre un pallone, e non ci sono razze”

Per quella che è la sua esperienza avere in rosa calciatori romani in questo tipo di partite è un punto di vantaggio o a sfavore?
“Se si mantiene la lucidità è un vantaggio. Se si respira per tutto l’anno il coinvolgimento sentimentale che ti da questa partita invece rischi di andare in over. La differenza la fa poi la qualità dei calciatori, la personalità di saper individuare con razionalità l’importanza della partita”

L’ultimo derby l’avete vinto 4-1, mentre quello prima del suo primo addio l’avevate perso 4-2. In quell’occasione chiese calma ai suoi ragazzi dopo che erano sotto di due reti dopo pochi minuti. Che cosa trasferisci ai giocatori di queste due fotografie? Questa squadra ha più convinzione di quella che si smarrì così in due minuti?
“Visto il tempo passato mi ricordo più l’ultimo derby. I calciatori della Roma hanno le qualità per vincerlo quest’incontro. Non è come quando giochi con il Real Madrid che ce la puoi fare, ma devi sforare e cercare l’eccellenza per vincere la partita. Dobbiamo cercare di essere noi stessi il più possibile. È sicuramente una partita difficile perché loro stanno bene, stanno facendo un buon calcio e hanno entusiasmo. La Roma però ha le carte in regola per giocarlo alla pari e portare a casa il risultato senza far si che i calciatori ci mettano l’addizione in più rispetto a quello che solitamente si fanno fare. Basta fare le scelte giuste nei momenti giusti, far passare un calciatore da bischero ma far capire che te l’ha concesso”

IF
IF

L’impressione è che l’ambiente Lazio dia un’importanza maggiore a questa partita. È un vantaggio o un limite dare tutta questa importanza?
“Dipende da come lo prendi. Noi abbiamo due grandi passioni ed ora tutta la nostra concentrazione è per questa partita, perché ci smuove due classifiche e vale tanto. Noi gli daremo l’attenzione che vuole la partita, poi è normale che fino a tre giorni fa bisognava darla anche per le altre partite. Se Simone Inzaghi l’ha reso un derby d’alta classifica è perché ha vinto anche le altre gare, altrimenti sarebbe stato di meno valore rispetto alla posta in palio, come qualche volta è successo. È il derby della Città Eterna, e finché ci sarà il Colosseo ci sarà anche il derby”

Lei spesso fa riferimento a dei cali della sua squadra. La Lazio ha dimostrato invece una maggiore tenuta mentale. È questo che teme di più? Le da fastidio che i biancocelesti partano come favoriti?
“C’è qualcosa che non torna nella sua analisi, perché la Roma al momento di pochino è un po’ avanti. Io amo i miei calciatori e nell’amore a volte bisogna dire qualcosa che non va bene. Io sono convinto che sapranno migliorare a poco a poco le cose da rivedere, e io ho visto che spesso non abbiamo messo il 100%. Ogni tanto sbagliano i momenti, il dettaglio, ma non si è fatto male nella totalità. Noi vogliamo determinare una storia importante, e per farlo bisogna avere dei risultati di livello sotto ogni comportamento individuale. Se la Lazio ci arriva come favorita ci fa piacere, sarà uno stimolo in più per avere un livello di confronto come merita il nostro avversario”

Come sta Vermaelen? C’è la possibilità di vederlo a sinistra in una difesa a 4?
“Thomas è un centrale, che siccome sa giocare palla e ha frequenza di passo, questa tecnica in rapidità può giocare da tutte la parti. Però è un centrale. Sta bene, ha fatto degli allenamenti in cui ha messo alla prova il problema che lo aveva e ha risposto bene. Se chiamato in causa saprà fare la sua parte”

Per la partita di domani sarà più importante attaccare bene o difendere bene?
“Fare tutto. La scelta dei momenti diventa fondamentale, perché in una partita non puoi fare andare tutto in una direzione, gli avversari sanno stare in campo e di conseguenza avere la personalità di saper scegliere il momento può fare la differenza. Noi dobbiamo essere noi stessi in ogni momento, e quello darà l’addizione per fare risultato”.

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.