DI FRANCESCO: “Prestazione vergognosa, chiedo scusa ai tifosi. Non mi dimetto”

DI FRANCESCO: “Prestazione vergognosa, chiedo scusa ai tifosi. Non mi dimetto”

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TIM CUP 2018-2019: FIORENTINA VS ROMA

Queste le parole di Eusebio Di Francesco in conferenza stampa al termine del match contro la Fiorentina perso 7-1 dai giallorossi:

Cos’è successo stasera? 
Credo che ogni commento sia superfluo, in generale, a livello tecnico e tattico. C’è solo da chiedere scusa, per la nostra prestazione e per la nostra partita. In primis mi ci metto io avanti a tutti: tutti quelli che erano qui a vederci, a quelli che erano a casa. Non ci possiamo permettere queste figure. Ci siamo messi noi durante la gara, con determinati comportamenti, ad aiutare questa pessima prestazione sotto tutti i punti di vista.

Cosa hai pensato dopo la partita? 
Voglio fare delle valutazioni a freddo, ora è difficile. Il mio stato d’animo sicuramente non è dei migliori, come potete immaginare. Le valutazioni si faranno in queste ore, ed io farò le mie.

Fra le tue riflessioni si possono escludere le dimissioni? 
Uno le riflessioni le fa in generale: vuole capire, vuole vedere, vuole parlare. Capire perché siamo caduti in questi errori. Questa partita è andata a legittimare le cose che si erano intraviste durante quest’annata. Per questo voglio entrare bene nella testa dei ragazzi e capire veramente come siamo.

Possiamo escludere che tu ti dimetta? 
Sì dai, non voglio dare titoli importanti. Lasciamo stare questi discorsi, ho detto che dovrò valutare tante cose. Nella mia testa non c’è mai questo pensiero.

Tra i tanti aspetti che questa sera non sono andati, qual è l’aspetto che la lascia maggiormente deluso? 
E’ una lista piena, in generale. In quello che è stato l’atteggiamento totale della squadra. Ma la cosa che mi dispiace di più, è che in un momento di difficoltà si perde la testa. Questo dimostra non unione, ma il contrario. Dal mio punto di vista, si dimostra di essere squadra anche quando le cose vanno male. Bisogna mettersi lì e capire determinati momenti della gara. Mi meraviglia perché sentiamo spesso parlare di Roma di giovani, ma noi non possiamo trovare sempre questi alibi. Basta, basta, basta. Ci dobbiamo guardare in faccia per quella che è stata la prestazione, e non esiste oggi puntare su un cambio o su una scelta. Siamo noi, me compreso, che dobbiamo capire che così non va.

Quali sono le certezze da cui ripartire in questo momento? Il 7-1 a Roma ha un peso specifico… 
Sicuramente ha un peso importante, che va al di là della sconfitta. Ci sta di perdere, ma non in questo modo. Le partite possono andare in una certa maniera. Ha un peso importante, per questo dovremo fare valutazioni in questo senso. Perdere una partita in maniera differente fa fare riflessioni differenti. Non ho parlato, non ho detto niente. Sono troppo amareggiato in questo momento, stabilirei delle cose anche sbagliate. Voglio ragionarci sopra, essere riflessivo un po’ di più rispetto a quello che sono di solito dopo le partite, quando divento istintivo.

La gara è svoltata quando Lafont ha fatto quella parata su Zaniolo? Perché fino a quel momento la Roma sembrava in partita… 
Sì, ma l’errore era stare sul 3-1. Quello che fa pensare è che il mio portiere non se abbia fatto una parata, ma ha preso sette gol. Questa è la riflessione più grande. Abbiamo difeso malissimo, ed è la cosa che mi fa impazzire, perché su determinati concetti una squadra che lo scorso anno è stata la seconda miglior difesa ma in questo momento non riesce a fare nulla. La capacità adesso è di capire realmente qual è la soluzione giusta e il sistema giusto. Quando siamo passati a questo sistema sembrava che fosse la soluzione a tutti i problemi, ma la tattica va a farsi friggere quando alla fine non si è accompagnati da altre cose. Io sono convintissimo di questo. Nel calcio, se non si tirano fuori determinate cose e non si hanno determinati atteggiamenti, il resto non conta niente.


Difficile entrare nel commento… 
C’è solo da chiedere scusa alla nostra gente e ai tanti tifosi che sono venuti. Faccio fatica a dare spiegazioni in generale, è stata una gara gestita malissimo sotto tutti i punti di vista e al di sotto delle nostre aspettative. Sono il primo a chiedere scusa per una prestazione vergognosa sotto tanti aspetti.

Perché questa situazione? 
Ne parlavamo qualche partita fa col sorriso, parlavamo di una squadra guarita. Ma ci perdiamo con tanta facilità, è un aspetto mentale. Possiamo fare tutti i discorsi tattici, ma in primis ci metto la testa, lo ribadisco, di non uscire dalla partita in momenti di difficoltà e non disunirsi quando le cose vanno male. Si perde e si vince insieme, si prendono gli schiaffi insieme, e questa è la sensazione più brutta che viene fuori da questa gara.

Non riesci a entrare nelle testa dei giocatori? 
Io sono il primo, adesso parlare di me è come sparare contro la croce rossa, siamo qua a trovare alibi che lasciano il tempo che trovano, solo chi le vive può capire certe cose. Io certamente mi sento responsabile, delle domande te le fai, ma quando la squadra è rinata ero sempre allenatore. A volte fai fatica a darti proprio risposte definitive, quando pensi di essere guarito siamo ancora malati. La sensazione è questa, poi determinate valutazioni non devo farle io ma sono altri a farle.

Ora il Milan…
E’ la fortuna del calcio, potersi rifare. Deve esserci una reazione, ma allo stesso tempo parlare dopo una certa partita è faticoso. Non è il caso, perché a caldo si direbbero tante cose non giuste e le valutazioni vengono di pancia e non dalla testa.

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