Difesa, è dieci senza lode. Che fine ha fatto il bunker?

Difesa, è dieci senza lode. Che fine ha fatto il bunker?

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La Roma prende gol da 10 partite di fila tra campionato e Champions League e il confronto rispetto a un anno fa è impietoso. Sicuramente ha influito la partenza di un numero uno – in tutti i sensi – come Alisson, altrettanto certamente le cessioni di Strootman e Naiggolan si pagano, perché il centrocampo fa meno filtro, e i due mesi di assenza di De Rossi pesano come un macigno, ma la fase difensiva della Roma è davvero lontana parente di quella della scorsa stagione. Quest’anno sono 30 i gol incassati in questo momento (22 in campionato e 8 in Europa), nel 2017 erano la metà, 16.

Come scrive la Gazzetta, Di Francesco, una conferenza sì e l’altra pure, ribadisce come la Roma si alleni tanto in difesa, ma i fatti non sono dalla sua parte. E il rendimento dei singoli (Fazio e Kolarov su tutti, non a caso reduci da un’estate Mondiale) è in netto calo. Da un paio di mesi la Roma prende sempre gol e nelle ultime 5 gare ne ha incassate sempre un paio. Real e Viktoria Plzen in Champions, Inter, Cagliari e Genoa in campionato, che sia in casa o in trasferta, Olsen e Mirante soffrono e fanno soffrire. Come soffre l’allenatore a non poter schierare quei giocatori su cui, in estate, pensava di poter contare. Karsdorp era e resta una chimera, tra infortuni, condizione approssimativa e atteggiamenti che poco sono piaciuti a Trigoria, mentre Marcano, ha pagato dazio all’Italia come nessuno si aspettava. Iniziate le partite ufficiali sono cominciate le difficoltà, tanto che ha giocato solo 5 partite. Neanche una, invece, per il francese Bianda, costato sei milioni più eventuali cinque di bonus, e mandato subito in Primavera.

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