Fiducia a tempo. Ma Di Francesco in tre partite si giocherà tutto

Fiducia a tempo. Ma Di Francesco in tre partite si giocherà tutto

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Il problema, per la Roma, è che l’inferno domani potrebbe essere semplicemente l’Olimpico, atteso da una contestazione non consueta. A porte chiuse, però, a Trigoria si sono stretti tutti, che vede sì Eusebio Di Francesco al centro delle critiche, ma quantomeno in ottima compagnia, visto che la giornata di radio e web è stata bollente per presidenza, dirigenti e giocatori. Tre esempi per tutti: Dzeko – arrivato in ritiro più tardi perché in permesso per assistere alla sfilata di Dolce e Gabbana – è stato bersagliato di critiche; Nzonzi, che voleva inaugurare un suo profilo social, è stato costretto a cancellare il suo messaggio per gli insulti ricevuti; persino l’apparizione di Totti in tv da Fazio per promuovere la sua autobiografia non è piaciuta a parecchi. Morale: la pazienza del tifo è terminata. Come scrive la Gazzetta dello Sport, Di Francesco, però, è conscio della situazione. Ieri ha fatto un discorso da vero romanista, a dispetto del fatto che le tre partite che lo aspettano in una settimana (Frosinone, Lazio e Viktoria Plzen) saranno decisive anche per il suo futuro. Intendiamoci, la società fa sapere di non aver contattato ufficialmente sostituti, ma da due giorni si parla già delle candidature di Paulo Sousa, Laurent Blanc, Vincenzo Montella e Roberto Donadoni. Manca il nome più desiderato dai tifosi, cioè quello di Antonio Conte, ma filtra che l’ex c.t. azzurro – ancora sotto contratto col Chelsea – non voglia prendere una squadra in corso e in prospettiva . Come Totti, il d.s. però è totalmente al fianco dell’abruzzese, tanto che pare abbia minacciato le dimissioni qualora da Boston si volesse esonerare il tecnico. Di Francesco, comunque, il colloquio più importante l’ha avuto con la squadra. Il senso del suo discorso è stato simile a ciò che aveva affermato a Bologna: ora ho bisogno di risposte immediate e non posso più guardare in faccia a nessuno; voglio più grinta e più determinazione. Tra l’altro, a Bologna non sono sfuggiti forti tensioni, a fine gara, tra alcuni calciatori giallorossi, anche se tutto viene derubricato come cose di campo. «È stato un inizio inaspettato – ammette El Shaarawy a Dazn –. Dopo quello che abbiamo fatto l’anno scorso nessuno si immaginava una partenza del genere. Dobbiamo confrontarci quasi più da uomini che da calciatori e assumerci le nostre responsabilità, ma questa settimana con il derby abbiamo il dovere di invertire la rotta». Titoli di coda sull’apertura dei cancelli fatta alle famiglie dei calciatori in ritiro. Ha colpito il fatto che uno dei figli di Perotti si sia messo a piangere al momento di lasciare il papà, chiedendo di poter restare con lui.

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