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FOCUS CGR – La Rivoluzione tattica di Spalletti: dall’anarchia al concetto di 3 e mezzo

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FOCUS CGR – Come sarà la difesa a 4 o a 3? “Sarà un 3 e mezzo”. La sincerità e la voglia di farsi capire sin dai primi istanti dal suo ritorno a Roma, sono stati i motori propulsori fino a questo momento della seconda esperienza giallorossa di Luciano Spalletti.

Il tecnico di Certaldo ha trovato certamente una Roma in netta difficoltà sul piano psicologico, bloccata, attanagliata dalle paure, dall’ansia di subire gol negli ultimi minuti e vanificare, come accaduto più di una volta in stagione, i risultati parziali ma positivi prodotti per buona parte di gara.

Ma oltre all’aspetto mentale, Spalletti da straordinario addestratore qual è, ha lavorato subito sul piano tattico, resettando totalmente il modo di stare in campo della squadra.

Quando pronti via, è stato chiesto in conferenza stampa a Spalletti quale potesse essere il modulo di base della Roma, l’ex allenatore dello Zenit è stato chiarissimo: “La mia prima Roma con il 4-2-3-1 fece cose memorabili, mi eccitavo in allenamento vedendo quei ragazzi fare a memoria determinati movimenti, ma poi quando vai fuori conosci situazioni diverse e comprendi che si può giocare con più sistemi”.

Come per dire: “la stella polare” resta il 4-2-3-1, ma se vogliamo entrare in una dimensione calcistica più europea, dobbiamo imparare ad essere camaleontici durante la partita.

spallettiAS0_9579La mutazione tattica della Roma si è vista in pochissimi giorni, ed è dipesa soprattutto dalla difficoltà della squadra in fase difensiva. Nell’arco di quattro gare, anche a seguito degli arrivi dal mercato di El Shaarawy, Perotti e Zukanovic, Spalletti ha completamente ribaltato l’atteggiamento della sua squadra.

All’esordio con l’Hellas, dopo appena due giorni e mezzo di lavoro, giustamente Spalletti ha toccato poco o nulla, dando però già la sensazione che si sarebbe intrapresa una strada diversa.

4-2-3-1 iniziale, con Torosidis-Manolas-Castan-Digne in difesa, De Rossi e Pjanic davanti alla retroguardia, Florenzi e Salah a sostegno di Dzeko con Radja Nainggolan, nel ruolo di trequartista atipico “con il compito di saltare addosso agli avversari in fase di non possesso e di sfruttare la sua corsa lunga negli spazi, alle spalle delle linee nemiche”

Come si nota anche dall’infografica sulle posizioni medie del match contro il Verona, di fatto la Roma ha rispettato le prime, semplici indicazioni del tecnico toscano. Un modo per dare maggiori certezze a Dzeko, per risvegliarne la vena prolifica, ma il bosniaco fallì una serie di occasioni importanti dinanzi a Gollini, incidendo sull’1-1 finale. Nel secondo tempo si è trasformato in un 4-2-4 di Contiana memoria, ma il risultato è rimasto invariato.

Roma Verona InfoA Torino la Roma aveva la necessità primaria di provare a contenere un avversario in forma straordinaria e Spalletti preparara con grandissima attenzione la gara, disponendo però la squadra per la prima volta con la difesa a tre.

Un 3-4-2-1 strettissimo, schierato in appena trenta metri, ma troppo rigido, come dichiarato anche dall’allenatore giallorosso al termine del match: “Siamo stati troppo ordinati, troppo remissivi, ci vuole coraggio, ci vuole spirito di iniziativa, difensivamente quasi perfetti, ma così le partite non si vincono”.

Stupisce in negativo la % di contrasti vinti: 62% Juve, 37% Roma, sostanzialmente quasi un match di pugilato, in cui ai punti, i bianconeri hanno suonato i giallorossi dall’inizio alla fine della partita. L’1-0 deriva però dalla grandissima attenzione difensiva mostrata dalla squadra capitolina, troppo rigida nell’interpretazione della fase di possesso palla.

Roma-Juve InfoCon il Frosinone la svolta: dopo due settimane piene di lavoro sul campo, Spalletti adotta finalmente quel sistema “mutevole” che anche in conferenza stampa ha definito con il termine di 3 e mezzo: “In questi anni in Italia allenatori come Sousa, Giampaolo, Sarri, lo stesso Allegri, hanno saputo cambiare in corsa, dando alla propria squadra quell’imprevedibilità che risulta decisiva in termini di risultati”.

E così è stato: l’arrivo di El Shaarawy, nonostante la concomitante emergenza difensiva, permettono a Spalletti di cambiare sistema di gioco.

Linea a 3 in fase di possesso palla, con il Faraone largo sulla corsia mancina, molto alto ad attaccare la profondità, con Rudiger largo a destra, pronto a scappare indietro a dare una mano alla linea a tre composta da Manolas, De Rossi e Zukanovic.

Confermato Pjanic in cabina di regia, con Keita al suo fianco (con l’intento di non dare all’avversario l’idea che possa essere solo uno ad impostare il gioco, ma bensì due), Nainggolan e Salah alle spalle di Edin Dzeko.

Aumenta il possesso palla 67%, si allunga un pochino il baricentro medio della squadra (segno che c’è stata maggiore interpretazione dei singoli), aumentano i dati dei contrasti vinti (57%); dei passaggi riusciti (83%) e di quelli riusciti nella metà campo avversaria (75%).

Roma Frosinone InfoContro il Sassuolo, Spalleti conferma lo stesso schieramento ma con una variazione decisiva, in termini di interpretazione della fase offensiva: 3-4-2-1 di base con Rudiger-De Rossi-Zukanovic in difesa, Maicon-Pjanic-Keita-El Shaarawy sulla linea mediana, Nainggolan e Salah a sostegno di Perotti.

Dall’infografica è interessante notare come nello sviluppo medio del gioco, Perotti da falso nueve (al posto di Dzeko), si sia abbassato tantissimo per fare da raccordo con il centrocampo, con Salah molto alto a cercare la profondità, Maicon in una posizione leggermente più bassa a comporre una difesa a 4 in fase difensiva e Keita basso a sostegno dei centrali.

Ecco il concetto di “tre e mezzo” espresso da Spalletti in conferenza stampa: uno schieramento molto simile a quello della Fiorentina, nel quale decisive sono le posizioni di El Shaarawy e Maicon che, a fasce invertite, giostrano nei ruoli che Sousa ha affidato da inizio campionato a Bernardeschi e Marcos Alonso.

53% di possesso palla (su cui incide l’estrema emergenza di uomini del secondo tempo visti gli inserimenti di Gyomber e Emerson Palmieri, oltre che l’incapacità della Roma di chiudere prima la partita), 80% di passaggi riusciti e 74% nella metà campo avversaria, 68% di contrasti vinti.

Roma Sassuolo Info

 

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