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FOCUS CGR – Roma e Juve per rendimento sono alla pari delle Big d’Europa. Ecco perchè

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ROMA  TORINOEsistono argomenti nel calcio, che se ripetuti allo strenuo, tendono a diventare dei mantra, se non addirittura delle inviolabili certezze. Ne esistono altri che scritti, letti e ascoltati quotidianamente, si trasformano in poco tempo in vere e proprie leggende metropolitane.

Uno di questi argomenti, che sembra oscillare al confine tra la certezza e la leggenda metropolitana, riguarda la valutazione attuale del nostro campionato e soprattutto il rendimento delle squadre italiane nelle coppe Europee: se è vero che negli ultimi anni l’Italia ha perso posizioni considerevoli nel Ranking Uefa, scendendo da 4 squadre a 3 in Champions League – di cui una costretta a giocarsi ad Agosto la fase preliminare – se è vero che il nostro calcio in generale ha perso appeal e considerazione internazionale, a causa anche di una crisi generalizzata dei club, arretrati ad epoche primordiali sul piano manageriale, economico e gestionale, non è vero che in assoluto questi concetti possano essere estesi a tutte le squadre di Serie A.

Con riferimento a tutto ciò, spesso e volentieri si sente dire: “Il nostro calcio non regge i ritmi degli altri paesi, le nostre squadre non riescono a giocare mercoledì, domenica, martedì con la stessa qualità e in Europa hanno dei problemi” – questo postulato ormai di moda nelle considerazioni generiche sul mondo del pallone italiano, partono dalla corretta valutazione del ritmo e dell’intensità di gioco delle nostre squadre rispetto a quelle europee: nelle ultime gare di Champions (Roma-Bayern ma anche Olympiakos Juventus) si è notata la differenza netta sul piano fisico dei giocatori “italiani” rispetto a quelli stranieri. Tutto vero, ma se poi si vanno a leggere le classifiche dei rispettivi campionati, quanti sono i club che effettivamente stanno viaggiando ad una media “Scudetto” e contemporaneamente stanno vincendo il proprio girone di Champions League?

Questa analisi vi sorprenderà, o forse confermerà quanto di buono si è pensato – al netto della batosta col Bayern – della Roma di Rudi Garcia.


PREMIER LEAGUE:

In Inghilterra la squadra che sta “ammazzando” il campionato è il Chelsea di Mourinho, in perfetto stile e ruolino del “classico” secondo anno di Mou, quello dei successi. I blues sono primi in classifica con 29 punti in undici partite, con 4 punti di vantaggio sulla sorpresa Southampton seconda e addirittura 8 sul Man City di Aguero, Djeko, Silva, Yaya Toure e Kompany. Lo stesso City che al contrario del Chelsea primo anche in Champions con 8 punti, è addirittura finito quarto nel girone europeo, con scarsissime possibilità di superare il turno. In Premier non si hanno più notizie dello United, entrato in un periodo di oscurantismo calcistico clamoroso, mentre l’Arsenal, secondo in Champions e quasi qualificato, veleggia tra il sesto e l’ottavo posto, ad una distanza siderale dalla vetta. Per non parlare del Liverpool di Balotelli, undicesimo in classifica, schiantato dal Real in Europa e terzo a pari merito con il Ludogorets.

Quindi delle squadre inglesi, l’unica che sta reggendo l’urto del doppio impegno con risultati straordinari è il Chelsea di Mou, non a caso inserito alla vigilia nel gruppo delle migliori 4 d’Europa.

BUNDESLIGA :

In Germania il dominio del Bayern Monaco è una “certezza incrollabile e inviolabile”: gli uomini di Guardiola, già di fatto qualificati agli ottavi di Champions, comandano la Bundesliga con 27 punti, 4 in più del Wolfsburg secondo, 10 in più del Leverkusen sesto,  13 in più dello Shalke 04 addirittura undicesimo in classifica e 17 in più della rivale di questi anni, il Borussia Dortmund, impantanato nella zona retrocessione. Solo la corazzata di Pep Guardiola domina in patria e in Europa, mentre le altre tedesche stentano in Germania, ma sono quasi tutte prime in Champions League: gli uomini di Klopp sono già qualificati agli ottavi, al Leverkusen mancano due punti per staccare il pass e lo Shalke, secondo dietro al Chelsea, si giocherà la qualificazione con lo Sporting Lisbona.

LIGA SPAGNOLA:

In Spagna c’è grande equilibrio: dopo una partenza sprint, il Barcellona di Luis Enrique, ha perso il clasico contro il Real Madrid e ha abbandonato la testa della classifica conquistata proprio dagli uomini di Ancelotti, che a quota 27 guidano attualmente il campionato. Real e Barcellona si giocano di fatto la vetta della Liga, in attesa di un ritorno prepotente dell’Atletico Madrid – campione di Spagna in carica – che insegue a tre lunghezze, fermi al quarto posto, dietro al Valencia. Real e Barcellona, sono già qualificate agli ottavi di Champions mentre l’Atletico, primo nel proprio girone, dovrà attendere gli scontri diretti contro Olympiakos e Juventus per arrivare a dama. Ultimo cenno per il Bilbao – che ha eliminato il Napoli ai preliminari – che è di fatto fuori da tutto: ultimo nel girone di Coppa e undicesimo in campionato, più vicino alla zona retrocessione che alla vetta della classifica.

LIGUE 1

In Francia il potenziale dominio del Psg campione in carica è stato per ora arginato dalla grande partenza del Marsiglia del loco Bielsa: i parigini – già qualificati agli ottavi di finale di Champions League – inseguono la vetta della classifica transalpina a quota 27, ad una sola lunghezza dal Marsiglia, con il Lione terzo – ma fuori dalla Champions – a due punti dal primo posto. E il Monaco? Dopo le cessioni illustri di James e Falcao, l’ex squadra di Ranieri si trova all’ottavo posto con dieci punti di ritardo dalla prima, ma ha ampie possibilità di qualificarsi agli ottavi in Europa, visto che occupa la seconda posizione a 5 punti, davanti a Zenit e Benfica ferme a 4.

Da tutta questa analisi statistica si evince che, al contrario di quanto si sostiene comunemente in Italia, nei nostri “salotti” televisivi o nelle nostre tribune radiofoniche, locali e nazionali, il calcio italiano ha portato in Champions due squadre, come Roma e Juve, che oltre a combattersi testa a testa il campionato, facendo registrare una media punti sostanzialmente pari a quella delle big europee, sono rispettivamente seconda e terza nel proprio girone di Champions, con enormi probabilità di passare il turno.

Inoltre dal suddetto confronto numerico si può notare che al di là di Real Madrid, Barcellona, Chelsea, Psg e Bayern Monaco – squadre costruite con investimenti di centinaia e centinaia di milioni di euro e che non a caso assurgono al ruolo di probabili vincitrici della Champions – tutte le altre squadre tedesche, spagnole, francesi e inglesi, non riescono a reggere il ritmo della doppia competizione, finendo risucchiate nelle zone basse delle rispettive classifiche in patria, o venendo clamorosamente eliminate con due giornate d’anticipo dalla massima competizione europea.

 

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