Fonseca ride: “È solo l’inizio”

Fonseca ride: “È solo l’inizio”

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IL TEMPO (F. BIAFORA) – «Speriamo che sia la prima di molte vittorie». E’ un Fonseca pienamente soddisfatto per il primo successo della sua gestione, arrivata con una prestazione di grande livello nel primo tempo e un controllo del risultato – non senza patemi d’animo – nella ripresa. Il miglioramento che ha reso felice l’allenatore della Roma, finalmente dominante nella gestione e nella costruzione dell’azione, è la capacità di pressare alto il Sassuolo, una precisa richiesta del tecnico dopo l’opaca prestazione in fase di recupero palla messa in scena con la Lazio: «Abbiamo fatto – ha dichiarato sforzandosi di rispondere in italiano – una bellissima partita, un bellissimo primo tempo con una grande capacità di pressare alto. Abbiamo fatto quattro gol ma ne potevamo fare sette-otto contro una squadra molto buona a cui piace avere la palla e non è facile rubargliela. Non mi piace difendere basso, mi piace pressare alto. Anche se giochiamo con squadre più forti questo deve essere il registro. Difendere basso non è un registro che mi piace». Il tecnico portoghese non è sembrato preoccupato per le occasioni lasciate agli uomini di De Zerbi e non ha rimproverato più di tanto i suoi ragazzi per il calo del secondo tempo, giudicato fisiologico per i numerosi giocatori reduci dal doppio impegno con le nazionali: «Dopo il 4-0 abbiamo ceduto, ma è anche normale un po’ di stanchezza. Dobbiamo essere più efficaci nella capacità di avere la palla in questi momenti così, ma la squadra, dopo quattro gol e dopo essere andata vicina al quinto e al sesto, ha capito inconsciamente che la partita era sotto controllo. Ma dobbiamo ricordarci che quando si sta vincendo non si può mollare. Anche difensivamente abbiamo fatto la nostra miglior partita, nonostante i due gol. Il Sassuolo non ha avuto molte occasioni». Per Fonseca è inevitabile apprezzare la prestazione dei nuovi acquisti Veretout e Mkhitaryan, capaci di dare un impatto immediato su tutto il resto della squadra, e di Dzeko e Pellegrini, due dei leader del gruppo: «Jordan un giocatore che sa fare tutto, sa aggredire e gestire i tempi di gioco e ha ottimi passaggi. Micki non è un’ala pura, nasce da dieci anche se negli ultimi anni ha giocato sulla fascia. Sa smistare bene la palla e non la perde. La squadra ha beneficiato dei suoi movimenti e di quelli di Pellegrini, che non ha giocato propriamente da trequartista. Ho parlato tanto con Edin ad inizio stagione, è un giocatore importantissimo, è motivato, ha fatto un gol, ma ne poteva fare altri, è un grandissimo calciatore». Mastica amaro De Zerbi: «La Roma ha fatto una grande partita, perché è una squadra forte, e noi gliela abbiamo un po’ agevolata. Gli
episodi che si sono verificati ci hanno condizionati un po’ troppo». La ripresa degli allenamenti in vista dell’esordio di giovedì in Europa League è fissata per stamattina alle 10: Fonseca dovrà verificare le condizioni di Smalling, mentre dovrà ancora fare a meno di Perotti, Under e Zappacosta. Tutto ok per Dzeko, che ha giocato con una fasciatura al ginocchio per via di una tacchettata subita nella rifinitura, un inconveniente che non gli ha impedito di restare in campo per tutti i novanta minuti col Sassuolo.

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