Genoa-Roma, Match Winner: Radja Nainggolan

Genoa-Roma, Match Winner: Radja Nainggolan

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GENOA ROMAESULTANZA NAINGGOLAN(tedeschi)“È impossibile ottenere il moto perpetuo per via meccanica, termica, chimica, o qualsiasi altro metodo, ossia è impossibile costruire un motore che lavori continuamente e produca dal nulla lavoro o energia cinetica”. Così il fisico tedesco Max Planck, nel trattato sulla termodinamica, definiva il moto perpetuo. Beh, ieri Radja Nainggolan, oltre che dell’estetica con la sua cresta bionda, ha tentato di ridefinire i principi fisici che durano da centinaia di anni. Perchè, come quasi sempre da inizio stagione, il centrocampista belga è stato motore inesauribile per tutto il campo, per tutta la durata della gara. Capace di dare un enorme contributo in fase difensiva, intelligente nello smistare palloni anche nella fasi più concitate del finale, furbo e scaltro nel far fruttare al meglio il passaggio di Pjanic che lo mette di fronte a Perin, facendo espellere il portiere del Genoa per il fallo da rigore, episodio che cambia, nel bene e nel male, l’esito della gara. Rossoblu in dieci e con Lamanna all’esordio in Serie A, con il serio rischio di trovarsi anche sotto di un gol. Ma la Roma una gioia non la nega a nessuno e Ljajic si fa parare il penalty, calciato obiettivamente male, che può essere un’ ulteriore mazzata al momento altalenante della squadra di Garcia. Momento che può esser superato con la freddezza degli uomini di maggior esperienza. Ed ecco che Maicon, stantuffo sulla fascia destra, sfrutta al meglio un’azione nata da una magia in recupero di Florenzi, si prende di forza un pallone dalla fascia e pennella un cross al limite dell’area sul quale Nainggolan si esalta, regalando una mezza rovesciata che si insacca a fil di palo non lasciando scampo all’esordiente estremo difensore genoano, già miracolato in precedenza. Sempre primo nei contrasti, trascinante quando gli altri si riposano dalla fatiche del pantano di Marassi, Garcia può star certo di una cosa: se si vuole concretizzare la rincorsa alla capolista Juve, il numero 4 deve avere la maglia sempre pronta ad esser indossata per scendere in campo da titolare. Si dirà che con tutta la classe della quale dispone la Roma, se uno dei migliori in campo è sempre lui, c’è qualcosa che non quadra. Forse, ma in un calcio che su certi campi è fatto più di calci che di giocate, la cresta giallo-nera spicca non solo per doti atletiche, ma anche per momenti di ottima qualità, sempre determinanti per la causa romanista.

Voto: 8

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