Habemus Stadium !!! La casa di tutti i tifosi della Roma

Habemus Stadium !!! La casa di tutti i tifosi della Roma

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Sono le 22:30 circa del 24 Febbraio 2017, un orario e una data che i tifosi della Roma difficilmente dimenticheranno. Mauro Baldissoni – dg giallorosso – e la Sindaca Virginia Raggi scendono le scalette del Campidoglio e comunicano “Urbi et orbi” (è proprio il caso di dirlo) che “è stato trovato l’accordo per la costruzione del nuovo stadio della Roma”.

HABEMUS STADIUM, ANNO ZERO – Nel 90° anno dalla fondazione, la Roma si accinge a voltare pagina e aprire, forse, un capitolo di gloria finalmente duraturo nel tempo. Il tam tam mediatico, le lotte fratricide attraverso il web tra fideistici sostenitori del verbo pentastellato e accaniti avversori, tra pallottiani e anti-pallottiani, tra urbanisti, ambientalisti, precursori del nulla, tutto viene spazzato via in un attimo: “Verba volant”, bastano quattro parole “Lo stadio si farà”. Dopo mesi di dichiarazioni al veleno, comiche battute su palafitte e salvagenti, teste politiche rotolanti (il riferimento all’ex Assessore Paolo Berdini è puramente casuale), contrasti, trattative, accordi poi saltati, i proponenti – capitanati dal duo Baldissoni-Parnasi – e la giunta comunale hanno finalmente trovato un’intesa. Ha prevalso il buon senso: da una parte la Sindaca Raggi, sistemati evidentemente i malumori di quella parte del Movimento da sempre contraria a questo progetto, ha compreso di non essere nelle condizioni di sobbarcare il peso gravoso di una potenziale triplice causa (Amministrativa, Penale e Civile), ma soprattutto ha capito che un altro “NO” dopo il caso Olimpiadi, avrebbe rischiato di spazzare via la credibilità politica del Movimento; sull’altro fronte la Roma ha dovuto accettare una netta riduzione delle cubature (a fronte di una consequenziale riduzione complessiva dei costi dell’operazione da 1,6 miliardi a circa 650 milioni di euro) pur di ottenere il via libera definitivo alla costruzione del nuovo impianto che le permetterà di fare il salto nel grande calcio.

 

LA CASA DI TUTTI – Lo stadio della Roma, sarà finalmente, la casa dei romanisti. “Sarà bello giocare a casa nostra” scrivono alcuni tifosi a caldo sui social: il punto di partenza è proprio questo. La Roma finalmente potrà godere di uno stadio di proprietà, funzionale, eco-sostenibile, confortevole, realizzato ad hoc per seguire degnamente un match calcistico. Lo stadio della Roma è la realizzazione di un sogno che appartiene storicamente alla memoria del compianto Presidente Dino Viola, un sogno che attraversa 30 anni di storia giallorossa e che si era scontrato con le resistenze, le negligenze, gli azzecca garbugli di questa città. Lo stadio della Roma sarà la pietra miliare su cui costruire finalmente una squadra in grado di potersi assestare stabilmente nel novero dei top club europei, che genererà ricavi che innalzeranno il livello del fatturato giallorosso e che permetteranno – si spera – al club già dai prossimi anni di investire di più per ultimare un percorso dicrescita, che mai come in questa stagione, vede la Roma ad un passo da grandi successi. Questo progetto riqualificherà un’area totalmente degradata, un intero quadrante della città che da attuale discarica a cielo aperto verrà bonificata, con un investimento totalmente a carico dei privati.

Un enorme plauso va alla società americana, a James Pallotta (“una serata storica per la Roma” ha commentato così il Presidente, pochi minuti dopo gli annunci ufficiali), che ha commesso degli errori in questi anni, e come accaduto in passato per altre proprietà, non gli è stato giustamente scontato nulla. Impossibile prevedere il futuro, ma di certo questa dirigenza verrà ricordata nella storia della Roma per esser riuscita a trasformare in realtà l’idea, il sogno, il pensiero di uno stadio di proprietà. 

La speranza e l’auspicio più grande è che lo Stadio della Roma, al netto dei benefici economici, sociali, gestionali, sportivi che genererà, possa essere soprattutto argomento che riporti finalmente armonia nella galassia giallorossa e in seno ad un ambiente lacerato da spaccature che a tratti appaiono realmente insanabili.

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