Ancora un pareggio per la Roma, che sta gettando al vento ogni possibilità di lottare per lo Scudetto, con più di una preoccupazione per la difesa della seconda posizione. Nel pomeriggio del Bentegodi, nel quale si è affrontato un Verona che ha dimostrato di essere buono solo per la salvezza, i giallorossi hanno palesato per l’ennesima volta che si può durare al massimo un tempo, mantenendo un possesso palla ampio nei numeri (71%) ma sterile e ristagnante nei fatti. A svegliare il gruppo da questo torpore oramai endemico a Trigoria, ci ha provato Francesco Totti. Il capitano romanista non sta attraversando il miglior momento della carriera. Forma fisica precaria, che non gli consente di finire mai le partite, riesce comunque a piazzare la zampata del campione con un tiro da lontano che si insacca all’angolino basso non lasciando possibilità di intervento a Benussi. Sembra l’inizio di una storia diversa, gol arrivato a margine di una mezz’ora giocata a ritmi alti e con buone idee, pressing alto e Verona annullato, troppo preoccupato di difendersi con tutti gli uomini dietro la linea del pallone. Invece, come di consueto, è la Roma ad abbassarsi, incapace di tenere il campo e schiacciandosi a protezione dell’area, nel maldestro tentativo di portare a casa la pelle. Il numero dieci, affidandosi alla propria esperienza, prova a farsi dare il pallone per far risalire i suoi, ergendosi a scudo per i lenti compagni che poco sostegno gli hanno dato. Prova ad innescare le punte, a far inserire i centrocampisti, ma le risposte sono sempre negative. Finisce anche lui in calando, sostituito appena prima di un angolo a favore, infuriandosi con lo staff tecnico per la scelta quantomeno intempestiva. Il segno che c’è più di qualcosa che non va, a partire dalle gambe, per finire alla testa.
Voto: 6.5
