Il gol non abita in centro

Il gol non abita in centro

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Il Messaggero (S.Carina) – La via smarrita del gol passa anche dalla mediana. Sono infatti appena quattro le reti dei centrocampisti giallorossi (2 Nainggolan, 1 Strootman e Pellegrini, tra l’altro le ultime due segnate in una sola gara, contro la Spal) in campionato. Poche, troppo poche se paragonate con quelle dei loro omologhi di reparto delle prime 4-5 in classifica. La Juventus è a quota 6, avendo giocato però spesso e volentieri con il 4-2-3-1, dunque con appena due elementi rispetto ai tre che schiera costantemente Di Francesco. Discorso simile per l’Inter, avanti comunque di un gol (5) mentre il Napolie la Lazio (non considerando lo score di Luis Alberto che giostra ormai in appoggio a Immobile) sono arrivati addirittura a nove. Numeri, quelli dei centrocampisti romanisti, in controtendenza anche con le loro caratteristiche. Nainggolan nella passata stagione ha segnato 11 gol, Strootman e De Rossi 4, Pellegrini nel Sassuolo allenato proprio da Eusebio 6. Più volte, sollecitato sul tema, il tecnico abruzzese continua a ripetere di non essere preoccupato, «i gol arriveranno anche dalla mediana».

RIENTRA DANIELE – Che intanto però deve invertire una tendenza negativa. È dalla trasferta di Madrid che Di Francesco ad ogni post-gara, oltre che sulle occasioni sprecate, punta l’indice sui troppi passaggi sbagliati. Se con il Chievo la critica è sembrata eccessiva, visto che la percentuale dei passaggi riusciti nella metà campo avversaria è stata del 79%, numeri decisamente opposti nelle precedenti partite. Sessantadue per cento con il Qarabag, 43,8% con la Spal, 64% contro l’Atletico. In quest’ottica il rientro di De Rossi dopo le due giornate ricevute per lo schiaffo a Lapadula potrebbe apportare decisi miglioramenti nella fluidità della manovra. Se Daniele è certamente meno offensivo di Gonalons, con lui in campo la squadra appare più quadrata e permette ai due intermedi di sfruttare con più frequenza la formazione dei triangoli tra terzino, mezzala e ala, caratteristica storica del gioco di Eusebio. Al netto della follia di Genova, De Rossi garantisce inoltre maggiore copertura alla difesa e di conseguenza l’attacco, eventualmente, può permettersi anche di segnare col contagocce.

PASSATO, PRESENTE E FUTURO – Nel frattempo l’urna di Nyon ha regalato ai giallorossi lo Shakhtar che rappresenta un altro neo nella splendida carriera del capitano giallorosso. Nel 2010-11 la Roma di Ranieri venne eliminata dagli ucraini (2-3 e 0-3) e De Rossi rimediò quattro giornate di squalifica per una gomitata a Srna. Tempo per pensarci non manca. Sabato sera, intanto, arriva il Cagliari. I sardi – dopo l’Inter, il Chievo e il Catania – sono la squadra (alla pari con Juventus, Genoa, Livorno e Cesena) alla quale il centrocampista di Ostia ha segnato di più in carriera. Tre gol, l’ultimo ormai datato nella stagione 2011-12. In campionato De Rossi è invece ancora a secco. L’ultima rete l’ha segnata lo scorso 28 maggio, il giorno del passaggio di consegne con Totti. Anche se ormai staziona in posizione più arretrata, è arrivato il momento di sbloccarsi.

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