Il punto del preparatore. Tanti giocatori appesantiti dal lavoro nella prima amichevole

Il punto del preparatore. Tanti giocatori appesantiti dal lavoro nella prima amichevole

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La prima amichevole della scorsa stagione era servita più all’allenatore che al preparatore atletico. Si lavorava molto col pallone, molto sulla tattica, per questo motivo il vecchio mister nella prima uscita stagionale era molto più concentrato sul gioco che sui miglioramenti fisici. Oggi, invece, sono cambiate molte cose: il boemo, tornato sulla panchina giallorossa, ha detto chiaramente che i ragazzi sarebbero stati liberi di esprimersi, senza vincoli tattici, e il preparatore ha potuto verificare subito i primi risultati del suo lavoro. Si è potuto verificare sul campo chi sta accusando di più questi primi giorni di lavoro intenso, a cui molti non erano sicuramente abituati, e chi invece sembra reggere bene i carichi; dalle informazioni raccolte si potrà scandire meglio il lavoro dei prossimi giorni. Si è visto subito il gioco in verticale, che premia gli scatti, gli inserimenti in profondità, con poco possesso palla, ma per gli spunti tattici ci sarà tempo, e soprattutto ci saranno test più attendibili.

Si è notata una grande differenza di condizione generele tra la squadra scesa in campo nel primo tempo e l’undici della seconda frazione; i primi, infatti, sembravano essere più pronti, più reattivi ed agili, gli altri probabilmente stanno accusando i grandi carichi di questi primi giorni, che il boemo ha definito come “passeggiate nei boschi”, ma che indubbiamente stanno mettendo a dura prova la resistenza fisica e mentale dei calciatori. Questo tipo di lavoro stressa sicuramente il fisico dei ragazzi, che nell’ultima stagione si erano confrontati con una metodologia dall’allenamento che non prevedeva tutta questa forza e questa resistenza, ma anche la mente: i giocatori saranno psicologicamente preparati a sopportare gli sforzi più a lungo grazie a questo lavoro.

La squadra del primo tempo, come detto sopra, appare subito agile. Bene il rientro di Burdisso, poco impegnato, ma vederlo in campo a contrastare i seppur deboli attaccanti della selezione avversaria, rappresenta una magnifica notizia per tutti. Ottimo Florenzi che sembra non aver accusato questi primi allenamenti, si inserisce con grande facilità, mostrando anche un buon piede. Il centrocampista realizza anche una rete calciando in corsa da fuori area; volendo azzardare un paragone, ricorda Damiano Tommasi. Ottimo Pjanic, autore di due goal: anche lui, come il compagno di reparto Florenzi, non sembra soffrire particolarmente questa preparazione; con Zeman potrà crescere molto. Splendida la condizione di Osvaldo: è vero che si giocava contro avversari di basso livello, ma un giocatore con questa fisicità sta reagendo al lavoro nel migliore dei modi. A fasi alterne il Capitano, che nei minuti finali della prima frazione di gara appare appesantito, dopo aver iniziato alla grande. Straordinario Nico Lopez: in pochi lo conoscevano, ma nemmeno quei pochi avrebbero pensato di vederlo già così inserito e così pronto fisicamente. Bene Romagnoli alla prima esperienza con i grandi. Josè Angel è incomprensibile come sempre: grandissime doti fisiche e tecniche abbinate a scelte sbagliate, anche contro dei dilettanti. Taddei ormai è un terzino a tutti gli effetti, unico giocatore a rientrare anche nel secondo tempo, perde lucidità quando le gambe si appesantiscono, ma forse è l’unico degli esterni a disposizione in grado di giocare ad alti livelli.

Nel secondo tempo cambia Roma, cambiano i ritmi, che si abbassano notevolmente, entrano in campo gli elementi che stanno accusando di più questa preparazione. Juan e Heinze sembrano in ritardo, lenti e pesanti, si prestano anche ad altre valutazioni: con le loro caratteristiche fisiche, questi difensori, sono adatti al gioco di Zeman? Francamente in questo momento non ci sembrano così pronti, la speranza è che Burdisso torni ai livelli che lo hanno reso beniamino della Sud, e Castan si confermi ai magnifici livelli esibiti in Copa Libertadores. Rosi, come Josè Angel, è in perenne ritardo: siamo in continua attesa di una sua esplosione, ma su di lui, oltre che fisicamente, bisognerà lavorare molto tatticamente, e il Boemo lo sa bene. Appesantito Verre, come Greco che nel primo tempo aveva ricoperto il suo stesso ruolo. Bene Bertolacci, che come il compagno di reparto esce dopo 20 minuti, probabilmente prossimo al trasferimento a Genoa. Benissimo Bojan, che sembra essere il più in forma dei giocatori scesi in campo nel secondo tempo, e che incontra qualche difficoltà nel duettare con un macchinoso Lamela ed uno svogliato Borriello. L’argentino avrà tempo per rifarsi e consacrarsi, per l’ex attaccante del Milan sarà difficile convincere Zeman a farlo rimanere se gli atteggiamenti continueranno ad essere questi.

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