Il tunnel di Dzeko: 2 sole reti in A, 5.45 la media...

Il tunnel di Dzeko: 2 sole reti in A, 5.45 la media voto tra i peggiori in A

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-Pruneti-

FOCUS CGR – Da trascinatore a spettatore non pagante. La parabola discendente di Edin Dzeko, per quanto concerne il rendimento in campionato, inizia a preoccupare tutti, a Trigoria e fuori. Un tunnel negativo che incide pesantemente sulla crisi di risultati della Roma. Solo nelle ultime tre sfide contro Spal, Napoli e Fiorentina, il bosniaco ha sprecato malamente almeno sei opportunità limpide da gol. 2 sole reti in Serie A dopo 11 giornate, come nel suo primo anno in Italia, quando però un infortunio al ginocchio contro il Carpi ne limitò pesantemente il rendimento. Numeri che stridono con il suo rendimento nelle ultime due stagioni: 7 gol dopo 11 giornate l’anno scorso, ben 10 due anni fa.

SCARSA VENA REALIZZATIVA E SCARSA VOGLIA DI REAGIRE – Luciano Spalletti riuscì a cambiare la storia di Dzeko con la Roma: dopo una prima stagione decisamente sottotono (chiusa con 10 reti tra campionato e Champions League), il bosniaco si è preso una grande rivincita segnando 39 reti (29 in campionato e titolo di capocannoniere) e proseguendo lo scorso anno con 24 segnature (16 in A). Al confronto con altri centravanti il rendimento di Dzeko è allarmante: 8 reti per Immobile, 7 per Insigne e Mertens così come per Cristiano Ronaldo, 6 per Icardi, 5 per Higuain (che giocherà oggi a Udine). Anche a latitudini inferiori sono tanti ad aver fatto meglio: da Piatek (capocannoniere con 9 reti) a Caputo dell’Empoli, l’ex Defrel a Genova sponda Samp e Pavoletti a Cagliari, tutti e tre a quota 5 gol. Oltre alla media realizzativa decisamente inferiore alle aspettative, stupisce anche la media voto di Dzeko in A: 5,45 (6,25 nel 2017-2018, 6.62 nel 2016-17, tra i migliori in A), con una serie di 4,5 ricevuti in almeno 5 gare di questo campionato. Numeri che descrivono prestazioni a tratti inquietanti: tanto, troppo nervosismo, con se stesso, con i compagni e alcuni componenti dello staff, incapacità di lottare, vincere contrasti, rincorrere gli avversari, interi periodi delle partite vissuti quasi da spettatore non pagante. Con l’assenza di un attaccante di riserva credibile (vista la condizione ologrammatica di Schick) è obbligatorio per Di Francesco recuperare il miglior Dzeko, ammesso che il bosniaco abbia ancora voglia di sacrificarsi per la Roma…

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