Inguardabili

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ROMA  FEYENOORD  EUROPA LEAGUEOgni anno che passa ogni uomo fa una riflessione sulla propria vita: i rimorsi, i rimpianti, gli anni sprecati, ciò che ha fatto bene e ciò che poteva fare ancora meglio. Oggi che il mister compie 51 anni avrà sicuramente pensato a fondo alla stagione che sta sprecando la Roma.  Partita sotto i migliori auspici, ha visto via via sgretolare tutto ciò che di buono aveva costruito e ora il rischio da evitare è che si arrivi a un altro 26 maggio-bis. Essere praticamente fuori da tutto a fine febbraio è qualcosa che forse nessuno di noi si aspettava. Neanche negli anni precedenti era presente un tale sconforto, dove una finale di Coppa Italia e la corsa ancora aperta alla Champions lasciava nella testa dei tifosi ancora qualche speranza. Qualcuno potrebbe dire che non bisogna essere così allarmisti, visti che i giallorossi sono ancora secondi e hanno l’intera gara di ritorno da sfruttare per passare il turno di Europa League. Tutto vero, se non fosse che la Roma non gioca a calcio da mesi e mesi. Un’evoluzione “sconvolgente” oserei dire visto il potenziale della squadra. Inutile dare la colpa alla condizione fisica: impossibile che in tre mesi i capitolini abbiano trovato formazioni messe meglio sotto quest’aspetto. L’esempio più eclatante il Parma di domenica scorsa, una società allo sbando, giocatori con le motivazioni sotto terra, eppure non si è riusciti ad avere la meglio neanche su di loro. Il problema, e lo continuo a ribadire da un po’ ormai, è la testa. ROMA  FEYENOORD  EUROPA LEAGUEBasta vedere qualche azione in cui si scorgono varchi ottimali per far passare il pallone e creare una potenziale occasione, e vedere quegli spazi sprecati con un lento quanto irritante retropassaggio per ricominciare tutto. La lampadina che ci ha illuminato per tutta la passata stagione non si è spenta, ma si è completamente rotta. Pjanic è diventato un fantasma di se stesso, e tatticamente è forse questa la lacuna che Garcia sta pagando.

L’unico riferimento recente che può lasciare ancora speranza è il Chelsea di due anni fa: in crisi, con un cambio d’allenatore a metà campionato, un gioco pessimo, ma nonostante questo riuscì con tenacia a conquistare l’Europa League in extremis. Una storia forse simile, forse troppo diversa, chissà. Il gioco l’abbiamo perso, la speranza ancora no. Non toglieteci anche quella.

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