La fretta cattiva compagnia, ora gli arbitri tradiscono il Var

La fretta cattiva compagnia, ora gli arbitri tradiscono il Var

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La Repubblica (M.Pinci – G.Cardone) – Qualche calciatore ha raccontato di aver sentito l’arbitro Giacomelli, dopo il “mani” di Falque nell’area del Torino, chiedere nell’auricolare: «Il rigore per la Lazio non c’era, vero?». Quel Lazio-Torino finito con le recriminazioni laziali – i tifosi hanno chiesto a Lotito di ritirare la squadra – mette all’indice il protagonista invisibile della serie A: il Var. In 3 mesi di sperimentazione, qualcosa ancora non torna. «Perché non hanno rivisto il rigore al video?», si chiedeva ieri il designatore Rizzoli, furioso, nel debriefing. Posto che quel rigore poteva anche essere concesso senza l’ausilio della tecnologia. E poi, perché Giacomelli non ha ammonito Burdisso, che pure provocava Immobile? «Se avete dubbi, rivedete gli episodi», è la direttiva: senza pensare al tempo che serve. Quello che molti iniziano a pensare però è che gli arbitri abbiano fretta di decidere. Troppa.

In Cagliari-Inter, Icardi ha segnato l’1-3 dopo uno scontro tra Perisic e il portiere Rafael. Il Var Massa ha indicato una possibile irregolarità da verificare “On field”, ma l’arbitro Pairetto consultato il monitor ha comunque convalidato il gol. Qualche istante dopo, impietose, le tv trasmettevano il replay che certificava il fallo – braccio sul volto del portiere – di Perisic. Per l’Aia sul monitor di bordo campo potrebbero aver trasmesso un altro replay, che lasciava aperto il dubbio. Errore evitabile aspettando immagini migliori, quindi di fretta. Altra questione è la “personalità”: in Roma-Spal, l’arbitro era il giovane Abisso, il Var il più esperto Pairetto. Quando il primo ha ammonito Felipe per un fallo su Dzeko, Pairetto gli ha consigliato di rivedere a bordo campo se non ci fosse una chiara occasione da gol. E quello, nonostante una decisione presa avendo piena visibilità, se la rimangiava cacciando il difensore. Altro errore.

Sono invece stati valutati positivamente il rigore concesso dal Var alla Fiorentina contro la Lazio per il contrasto Caicedo-Pezzella. Per i responsabili è il caso di scuola: intervento sfuggito all’arbitro e visto in tv, quindi da concedere (ma il dubbio resta). Idem il gol di Pandev a Verona: il fuorigioco di Taarabt non c’era per il Var, che ferma le immagini un fotogramma prima delle tv. Il problema è convincere i tifosi.

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