La magica Dea del Gasp, tra risultati, plusvalenze e il sogno Champions:...

La magica Dea del Gasp, tra risultati, plusvalenze e il sogno Champions: 163 punti in 2 anni e mezzo e quasi 200 milioni dalle cessioni

SHARE

FOCUS CGR – Se c’è una stabile protagonista del nostro campionato, che ha attirato su di sé le simpatie anche di tanti osservatori esterni, per il lavoro straordinario svolto tra campo e società, questa sicuramente nell’ultimo triennio è l’Atalanta, prossimo avversario della Roma in un match decisivo per la qualificazione in Champions. Già quest’ultimo riferimento, dovrebbe far riflettere sulla bontà dell’architettura sportiva e finanziaria messa in piedi dalla famiglia Percassi negli ultimi anni. In origine squadra relativamente giovane, con alcuni senatori come Gomez, Masiello e Berisha a fare da chioccia ai talenti da lanciare e poi rivendere, poi nel corso dei mesi una formazione capace di strutturarsi per giocare stabilmente nei piani alti del calcio italiano. Un settore giovanile, storicamente, all’avanguardia. Uno stadio ristrutturato divenuto fortino quasi inespugnabile. E poi, dulcis in fundo, ma neanche tanto, un allenatore capace di portare l’Atalanta a risultati insperati solo tre anni fa: Gianpiero Gasperini.

DIFESA A 3 E PRESSING TOTALE – Dopo essersi rilanciato a Genova, sponda rossoblu, a seguito della sfortunata esperienza con l’Inter, Gasperini ha scelto l’Atalanta per tornare protagonista assoluto. Un primo mese di grande difficoltà nella stagione 2016-2017, poi la scelta in stile ‘rischia tutto’: titolari tutti i giovani talenti, da Kessie, a Gagliardini, da Caldara a Petagna, da Conti a Spinazzola. Spazio alla linea verde, in grado di poter sostenere l’impatto di un calcio dispendioso ma potenzialmente redditizio. Vittoria casalinga sul Napoli di Sarri e rilancio del progetto tecnico. Un 3-5-2 fondato sul dinamismo, la corsa, gli inserimenti addirittura dei centrali difensivi, che pressano quasi a tutto campo. Un gioco asfissiante, che impone agli avversari spesso di ripiegare e al limite anche apportare delle modifiche al proprio canovaccio tattico. L’Atalanta con Gasperini ha raggiunto una dimensione calcistica di assoluta eccellenza, considerando le relative spese sul mercato e un monte ingaggi decisamente più basso rispetto alle corazzate del nostro campionato. In quasi 3 stagioni, il Gasp su 96 partite ha portato a casa la bellezza di 163 punti (1.70 di media) con 46 vittorie, 25 pareggi e solo 25 sconfitte. Un 4° posto che ha permesso alla Dea di tornare in Europa, un 7° lo scorso anno con i preliminari d’Europa League, poi falliti ad agosto ai rigori contro il Copenhagen e oggi una nuova, grande, avventura: raggiungere la qualificazione diretta alla Champions League.

????????????????????????????????????

PLUSVALENZE E NUOVI TALENTI – Sono state tre le direttrici del mercato atalantino negli ultimi anni: continuare a valorizzare i talenti del proprio settore giovanile, in ottemperanza a quanto fatto storicamente dal club bergamasco, con tanti grandi campioni, che nel passato, anche meno recente, sono stati valorizzati e lanciati nel grande calcio; investire su giovani provenienti dalle Primavere delle grandi squadre per poi costruirne dei giocatori pronti al grande salto; investire cifre ridotte su giocatori più maturi, ma funzionali al progetto tecnico. Su queste fondamenta la famiglia Percassi, coadiuvata da uno staff dirigenziale di ottima esperienza (l’ex Chievo Giovanni Sartori su tutti), ha costruito anche delle fortune economiche: solo nell’ultimo triennio l’Atalanta ha operato cessioni per oltre 200 milioni di euro tra base fissa, bonus e riscatti che saranno operati (es. Cristante dalla Roma) nei prossimi anni. Spesi invece complessivamente circa 100 milioni, per calciatori che poi hanno ampiamente ripagato i relativi investimenti con prestazioni e automatiche plusvalenze. Gli ultimi gioielli, esposti in vetrina in questa stagione, sono Gianluca Mancini, giovane centrale difensivo e Duvan Zapata, noto attaccante che naviga le acque del nostro campionato da diversi anni, ma che solo negli ultimi mesi a Bergamo ha trovato la sua isola felice. Il colombiano guadagna 1.5 milioni annui, ha segnato più di tutti in A, addirittura 13 gol da dicembre oggi ed è il calciatore più pagato dell’Atalanta, che complessivamente investe appena 27 milioni annui per il parco giocatori (14°esimo monte ingaggi della Serie A). 

NO COMMENTS

LEAVE A REPLY

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.