La Sais risponde a Sanvitto: “Accuse di bancarotta fraudolenta totalmente infondate”. Ecco...

La Sais risponde a Sanvitto: “Accuse di bancarotta fraudolenta totalmente infondate”. Ecco la nota ufficiale

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Questa la nota stampa diramata dalla società SAIS, a firma Papalia, sulle presunte accuse dell’Arch. Francesco Sanvitto di bancarotta fraudolenta e non solo:

“In merito alla cessione dell’area di Tor di Valle dalla società SAIS SpA alla società Eurnova Srl, l’arch. Francesco Sanvitto ha ripetutamente reso alla stampa proprie dichiarazioni dirette ad accreditare il fatto che sulla SAIS SpA sia in corso un’indagine di bancarotta fraudolenta da parte della Procura della Repubblica di Roma.

In particolare, Il Messaggero del 24 aprile 2019, a pag. 38, precisa che la società Eurnova Srl “avrebbe acquistato sottocosto i terreni a Tor di Valle, concorrendo nel fallimento della società proprietaria, la SAIS SpA” ed aggiunge inoltre che “per il momento sono sotto inchiesta Parnasi e l’allora rappresentante
legale della SAIS”.

Quanto sopra sostenuto dall’arch. Sanvitto e da Il Messaggero è completamente contrario alla verità e lesivo dell’immagine della SAIS SpA, del sottoscritto amministratore e degli azionisti, dal momento che:
A. la SAIS SpA, a far data dalla sentenza di fallimento del 22 maggio 2015 a tutt’oggi, non ha ricevuto alcun atto formale dalla Procura della Repubblica di Roma relativo alla presunta indagine di “bancarotta fraudolenta”, ipotesi di reato per altro mai nemmeno minimamente profilata dagli organi della procedura fallimentare (come si può evincere dalla relazione ex art. 33 Legge Fallimentare redatta dal curatore nel luglio 2014) e dal giudice delegato del Tribunale di Roma;

B. a distanza di ormai 4 anni dalla anzidetta sentenza di fallimento, la SAIS SpA ha soddisfatto, nella misura del 100%, la stragrande maggioranza della platea dei propri creditori ed è ragionevole prevedere l’imminente saldo della totalità dei
debiti residui ed il conseguente ritorno in bonis della società medesima;

C. il contratto di compravendita dell’area di Tor di Valle stipulato tra la SAIS e la Eurnova, non solo non è stato oggetto di azione revocatoria da parte della curatela, ma è stato addirittura fatto proprio dalla Procedura Fallimentare SAIS (e quindi dal
Tribunale di Roma) con atto del 9 luglio 2015, confermando il prezzo di cessione originariamente convenuto sin dall’atto preliminare del marzo 2010.

Appare pertanto evidente che non possa essere minimamente ipotizzabile il reato di bancarotta fraudolente e soprattutto che tale reato possa essere derivato da una cessione immobiliare immotivatamente ritenuta sottocosto (non si sa infatti sulla base di quali criteri e/o parametri di mercato sia fondata tale valutazione), a meno che Sanvitto ed i suoi legali non
pensino di accusare di concorso in bancarotta anche il Tribunale di Roma che quel prezzo ha invece ritenuto congruo e conveniente.
Alla luce di quanto sopra puntualizzato, mi auguro di aver chiarito alla stampa ed a quanti hanno a cuore la vicenda del nuovo stadio della AS Roma, la totale fantasiosità delle asserzioni dell’arch. Sanvitto. Va da sé che l’eventuale reiterarsi di tali infondate e fuorvianti affermazioni, mi vedrebbe costretto a tutelare la società, il sottoscritto e gli azionisti nelle opportune sedi giudiziarie, per tutti i gravi danni che ci verrebbero ingiustamente causati.

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