Dopo la fine della seduta di allenamento mattutina, Leandro Castan si presenta in sala stampa per l’odierna conferenza. Queste le parole del difensore brasiliano:
Come ti sei sentito in questi giorni? Del Piero ti ha fatto gli auguri per il ritorno: vuoi rispondergli?
Sono molto contento di leggere queste parole di un campione come lui. Mi dà la forza di tornare più velocemente ai livelli di prima.
Che Roma ti aspetti quest’anno?
Mi aspetto una squadra forte, che lotta compatta. La stagione è lunga e abbiamo bisogno di tutti. Voglio aiutare i compagni perché l’obiettivo dev’essere di vincere dei trofei. Vogliamo dare gioia a tutti i tifosi.
“Saremo in tanti a fare il tifo per te” ha twittato Del Piero. Hai sentito la vicinanza del mondo del calcio in questa tua lotta? Può servire di insegnamento la tua esperienza?
Io come ho detto prima sono molto contento perché ho visto che ci sono tante persone che guardano il calcio con fair play ed è molto bello. Al mondo c’è bisogno di persone come Del Piero. Voglio essere un esempio per tutti quanti e sono contento per tutti i tifosi. Spero di poter tornare come prima e di poter dare fastidio ai tifosi delle altre squadre. Ringrazio Dio per aver vinto questa malattia e per avermi messo vicino tante persone che mi aiutato. Ringrazio davvero tutti.
E’ finito ufficialmente un incubo. Cosa ti è mancato di più in quest’anno di assenza?
Il campo di gioco, giocare all’Olimpico: è sicuramente quello che mi è mancato di più. Speravo di poter recuperare più velocemente, invece ci è voluto un po’ di tempo. Spero di poterci essere già alla prima di campionato perché ho lasciato le vacanze per esserci da subito. Mi sento davvero molto bene in questi allenamenti e le vacanze spero di farle solo il prossimo anno.
Ti sei dato una scadenza per il rientro? E’ davvero la prima di campionato o pensi che si debba aspettare un po’ di più?
Questo non lo so. Sto lavorando al massimo per tornare al più presto. Non voglio annunciare che ci sarò alla prima certamente. Quando si fa un intervento più normale si conoscono meglio i tempi di recupero. La mia è invece una cosa nuova e posso solo sperare di tornare il più presto possibile per dare allegria ai miei tifosi e fastidio a quelli degli altri.
Quale persona vuoi ringraziare di più in assoluto per questo tuo ritorno? Qual è la differenza più importante in questi nuovi allenamenti con Norman?
Non voglio ringraziare nessuno in particolare perché le persone che mi hanno aiutato sono tante e non ce n’è una sola. E’ difficile dare un nome e poi magari dimenticare qualcuno: non è giusto. Ringrazio la mia famiglia che mi è stata sempre accanto.
Darcy (Norman) è un grande: ha vinto il mondiale e la Champions League. Ringrazio anche lui perché in quest’anno insieme mi ha aiutato molto e cambiato molto. Sono fortunato a lavorare insieme a lui in questo momento così importante per me
Castan, Maicon e Strootman sono i pilastri che sono mancati l’anno scorso.
Spero che possiamo fare bene tutti e tre. So che loro due sono molto carichi. Strootman è un grande professionista, Maicon un campione. Spero che tutti possiamo tornare e dare una mano come abbiamo fatto negli anni scorsi.
L’anno scorso non hai potuto giocare con Manolas perché hai avuto il problema. Pensi di poter riproporre il feeling avuto con Benatia?
E’ difficile. Benatia è un grande calciatore e anche Manolas. Non so chi avrò accanto ma voglio giocare. Se ci saranno 40 partite ne voglio giocare 45. Voglio aiutare, dare una mano perché a calcio non si gioca da soli. Se si è da soli non si vince niente e io voglio dare il contributo alla squadra per l’obiettivo della squadra che è sempre quello di vincere.
L’anno scorso hai seguito la stagione della Roma dall’esterno. E’ stata una stagione difficile, che cosa non ha funzionato secondo te?
E’ una domanda difficile. Ci siamo posti tutti questa domanda ed io, che sono stato più fuori che dentro, penso solo che dobbiamo rimanere uniti e non mollare. Non è stato un disastro totale perché siamo arrivati secondi e in Champions League. E’ vero che l’obiettivo era lo scudetto e che la squadra non è riuscita a raggiungerlo. Possiamo solo fare il possibile per fare meglio dell’anno scorso impegnandoci al massimo.
Tornando all’Olimpico sarai emozionato? Avrai paura? Che sensazioni pensi di avere?
Solo a pensarci ho i brividi. Non vedo l’ora di tornare. Nella mia vita non ho mai avuto paura di sbagliare. Ho fatto questo intervento per giocare ancora a pallone, sennò in questo momento ero in Brasile sul divano. Sono tornato per giocare: mi manca un po’ di velocità e agilità ma darò i lmassimo per tornare al livello di prima e sono sicuro di farcela. Non ho mai avuto paura. E’ quasi un anno che non gioco e i muscoli devono svilupparsi con calma per non avere problemi da qualche altra parte.
Che Roma stanno costruendo Sabatini, Pallotta e Garcia? Una più forte dell’anno scorso?
Su quello che vedo e sento di loro tre è che lavorano sempre per migliorare la Roma. Lavorano per questo perché vogliono una Roma top: il presidente non parla di altro, e così il mister e Sabatini. Non vorrei essere nei panni dell’attaccante che arriva perché dovrà subito fare 20 gol, vista la pressione che c’è già. Non è ancora arrivato nessuno ma aspettiamo a braccia aperte chiunque arrivi perché si vince sempre con il gruppo, con 20-25 compagni. Vediamo che cosa succede.
Che rapporto hai con Sabatini?
Lui ha fatto sì che io fossi qua. Mi ha portato in Italia. Io quando i dottori mi hanno detto che non potevo più giocare a pallone e dovevo smettere e dovevo fare l’intervento io sulle prime ho pensato di tornare in Brasile a pensare che cosa fare nella vita. Sono andato a Trigoria e lui mi ha subito detto: “Tu sei un calciatore della Roma”. Non mi ha fatto mollare e lo ringrazio molto per la forza che mi ha dato. Questo è stato molto importante per me e non lo dimenticherò mai.
