L’Olimpico e le curve vuote (che fanno Pallotta e Lotito?)

L’Olimpico e le curve vuote (che fanno Pallotta e Lotito?)

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REPUBBLICA.IT (F. BIANCHI) – Il prefetto FrancoGabrielli è intervenuto oggi sulla polemica delle barriere nelle due curve dell’Olimpico: “Non ho deciso io, sono solo fregnacce… E’ stata una decisione del Viminale e della questura di Roma. Non merito attacchi personali”. Ma Gabrielli ha avuto una parte importante -e forse anche decisiva- in questa scelta, nel silenzio di Roma e Lazio (solo il Coni all’inizio si è opposto, invano). Risultato? Curve mezze vuote. Ma evidentemente a Pallotta e Lotito sta bene così…
Inoltre un pool di sociologi della Link Campus University di Roma, psicologhe della Questura ed esperti di Coni, A. S. Roma e A. S. S. Lazio, ha condotto una ricerca scientifica effettuata tramite la somministrazione di oltre 2000 questionari ai frequentatori dei vari settori dello Stadio Olimpico. In altre parole è stato aperto un canale di ascolto con i tifosi. Dalla ricerca è emerso che il 73,3 % del campione intervistato si sente sicuro all’interno dell’impianto sportivo. Il 33,9 % indica nel miglioramento delle infrastrutture e nell’implementazione dei dispositivi tecnologici per l’individuazione dei tifosi violenti gli strumenti per aumentare la sicurezza negli stadi. Gli “importanti risultati dell’attività scientifica-spiega la questura in una nota- sono stati utilizzati al fine di procedere ad un primo aggiornamento del ‘Modello organizzativo per la sicurezza dello stadio Olimpico’ adottato all’inizio di questa stagione dal Questore Nicolò D’Angelo, previa condivisione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nella riunione di domani convocata in Prefettura saranno sottoscritte intese di programma, sulle quali sono al lavoro la Questura insieme con i due club romani ed il Coni, che mirano, in un percorso di lungo periodo, ad aumentare i requisiti di fruibilità dello stadio Olimpico ed invogliare i tifosi a riempire gli spalti”. Ripeto: spero che il mondo del calcio dia il suo contributo, e non stia solo a guardare (e subire). Sul tema-stadi è intervenuto anche Carlo Tavecchio, il n.1 del calcio: “Non è sufficiente chiudere gli stadi per risolvere il problema”. Riferimento anche alle trasferte vietate, come quella dei napoletani a Torino. “Vedere una partita in 10mila in uno stadio da 70mila dà un senso di pena. Per questo abbiamo istituito una commissione per studiare le criticità e i rischi del calcio italiano. Questo organismo si riunirà per la prima volta giovedì e ne farà parte gente che conosce il calcio e non ha interessi né con le componenti né con le società. Credo che daremo delle indicazioni per risolvere quello che considero un problema non risolto”.

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