GAZZETTA DELLO SPORT – D. STOPPINI – Papa Francesco e la Coppa Italia, papa Francesco con Roma e Lazio: chi si è emozionato di più? Un po’ — garantiscono — anche il Pontefice, prima di benedire il derby: lui, tifoso del San Lorenzo, ha ricevuto il logo in plexiglass dei club (la Roma ha mostrato il nuovo) e le maglie con il suo nome e il numero uno. In verità ha ricevuto pure un’altra casacca, quella dei Celtics con la scritta «The Pope» regalatagli da James Pallotta: «Ma perché, c’è un giocatore di basket che si chiama Pope?», ha scherzato Bergoglio, che ha anche toccato con mano una miniatura della Coppa Italia portata da Maurizio Beretta, presidente della Lega.
EMOZIONI Il saluto del Papa c’è stato subito dopo le 12, alla fine dell’udienza generale. C’era un Lotito emozionato, che al Papa è stato presentato così: «Lui in Vaticano è di casa…». Il presidente ha poi tirato fuori il rosario dalla tasca, benedetto da papa Francesco: «Abbiamo dato un messaggio di distensione e di rispetto dell’avversario ai tifosi», ha spiegato. A Lotito è anche legato un retroscena: ieri avrebbe fatto passi avanti per organizzare un’amichevole col San Lorenzo, alla quale invitare il Papa. Della Lazio c’era anche Louis Saha («Un onore sentire la straordinaria cordialità e l’umiltà di un uomo», il suo commento). In verità, non invitato e ignorato dal club, a 20 metri da Lotito c’era anche Mauro Zarate con moglie e figlia, ieri sera partito già per l’Argentina. «Essere qui è un sogno che si avvera», sono state invece le parole di Pallotta. In vena di battute Francesco Totti, a lungo a colloquio con Andreazzoli e scortato a distanza da mamma Fiorella: «Il Papa è una persona umile — ha detto — Mi ha trasmesso sicurezza e umanità, consegnargli la maglia è stata un’esperienza irripetibile». C’è da credergli.
