Mancini-Diawara: gemelli diversi garanzia di equilibrio

Mancini-Diawara: gemelli diversi garanzia di equilibrio

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IL MESSAGGERO (U. TRANI) – L’asse di garanzia viene dal mercato estivo. Sono gli interpreti presi da Petrachi su indicazione di Fonseca. Mancini e Diawara, senza la certezza del posto da titolare ad inizio stagione, oggi si ritrovano al centro della Roma. Ruolo: volante, in stile sudamericano. Nel 4-1-4-1 (4-2-3-1) è la figura che garantisce equilibrio e costruzione.

COPPIA DI LUSSO – Il dualismo nasce nel cambio al Borussia Park. Ma più che la competizione, conta l’alternativa. Se l’allenatore decide di riportare Mancini in difesa, ecco Diawara, svelto a tornare in gruppo e in campo. Ko il 6 ottobre contro il Cagliari e, a un mese dall’intervento al menisco, ha giocato alla prima chiamata. Fonseca lo fece inserire nella trattativa con il Napoli (cessione di Manolas), così come chiamò il ct Mancini prima di dare l’okay per prendere il difensore dall’Atalanta. Giocatori, dunque, di riferimento.

FASCIA PROTETTA – Aspettando Mkhitaryan, dato per disponibile dopo la pausa (infortunio simile a quello di Cristante, ma senza distacco totale del tendine), Fonseca torna ad avere più opzioni in attacco. Aumentano gli esterni offensivi. In alto a destra c’è Under, in panchina già alla Dacia Arena contro l’Udinese il 30 ottobre e utilizzato sia contro il Napoli sia contro il Gladbach. E a sinistra, dove Perotti, uscito di scena prima dell’inizio del campionato, è ripartito il 20 ottobre da Marassi contro la Sampdoria. Quel pomeriggio Florenzi, capace di giocare su entrambi i lati, ha giocato l’ultima partita da titolare. Diawara, pure se è appena tornato, è più avanti degli altri. Si è visto al Borussia Park: lucido e presente nel momento cruciale del match. Ha battuto allo sprint i 3 compagni: Florenzi, in ribasso psicologicamente e atleticamente, fatica a riemergere, ma la Nazionale dovrebbe riportarlo almeno a galla; Perotti, titolare solo all’Olimpico contro il Milan il 27 ottobre e comunque sempre presente nelle ultime 6 partite, è (per l’allenatore) il dodicesimo uomo, anche se poi quando entra dà l’impressione di non fidarsi di sé stesso, cioè dei suoi muscoli che lo fanno penare da tempo; Under, entrato in corsa sia contro il Napoli e il Borussia, cerca di aumentare il minutaggio in partita per sfidare di nuovo alla pari Zaniolo. Le soluzioni, già domani al Tardini contro il Parma, aumentano. Il vantaggio c’è, non deve però mancare la pazienza. Come chiarisce il tecnico, nessuno dei 3 è ancora al top. Inserimento graduale, dunque.

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