E’ stato uno dei perni dell’Inter più vincente della storia, quella del famoso “Triplete” che ha portato a Milano la Champions League nel 2010. Titolare per molti anni, forse componente questa estate ai Mondiali, della Nazionale brasiliana. Una delle scommesse che, dopo un anno nel dimenticatoio al Manchester City, la Roma ha vinto, già a partire da questa estate. Personalità, grinta, esperienza, quel pizzico di presunzione che non fa mai male. La consapevolezza di chi sa di essere forte, più forte dell’avversario. E nella gara di ieri sera con il Torino, Maicon ha messo in campo il proprio strapotere fisico, la propria esperienza, di chi di partite così ne ha viste, e vinte, tante. Ha trascinato la squadra dall’inizio. Cross, passaggi che per un soffio non sono diventati assist vincenti, ottima fase di interdizione, nonostante dalla sua parte ci fosse l’avversario più difficile della serata, quel Ciro Immobile che occupa la prima posizione nella classifica dei cannonieri della Serie A. E quando la serata della Roma si è fatta difficile, quando nel secondo tempo le idee e le energie per scardinare la difesa torinista venivano meno, il terzino verdeoro ha preso per mano i compagni, trascinandoli verso quel fatidico 91′, quando una sua palla recuperata a metà campo, consegnata poi a Gervinho (80 passaggi riusciti a fine gara), ha dato il la al gol di Florenzi che ha fatto impazzire la Sud, lo stadio intero e tutto il mondo giallorosso.
Tre punti fondamentali per consolidare il secondo posto. Un contributo che Maicon, con alcune pause fisiologiche, sta portando da agosto, a Livorno, quando la cavalcata di questa splendida squadra ha preso vita. Tra i suoi meriti, anche quello di far salire di livello i compagni di reparto. Qualcuno già si chiede in che condizioni si presenterà all’inizio della prossima stagione, quando verosimilmente la Roma dovrà affrontare tre impegni importanti e sarà, lui, reduce molto probabilmente dal Mondiale casalingo.
Dubbi legittimi. Nel frattempo, ci godiamo un terzino che la Roma non aveva da anni, forse dai tempi di Cafù.
Voto: 7
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