Poesia in movimento. Il centro tecnico ed emozionale del gioco della Roma di Garcia, numeri alla mano la miglior Roma della storia, con gli 85 punti conquistati con ancora tre giornate da disputare. Miralem Pjanic, venerdì contro il Milan, ha deliziato il pubblico dell’Olimpico con giocate sublimi, degne di un calciatore di classe superiore, di un fuoriclasse, quale lui è senza dubbio. Quella attuale è la sua miglior stagione romanista, valorizzato, come altri del resto, dal lavoro di un allenatore che ha stravolto, rivoluzionato e migliorato la mentalità di una società in crisi di risultati e di gioco. Il bosniaco è stato bravo ad inserirsi all’interno di un meccanismo che lo vede come fulcro della manovra, come testimoniano i 90 passaggi riusciti nell’ultima partita, segno di quanto e come tocchi il pallone Miralem, coinvolto e coinvolgente all’interno della manovra giallorossa.
A dimostrazione di quanto “Giotto” sia importante per questa squadra, si è fatto notare anche in zona gol. Sono 6 le marcature stagionali, gol realizzati in tutte le maniere. Punizioni, tiri al volo, pallonetti. E ultimo, ma forse il più bello, quello con il quale ha siglato il momentaneo 1-0 venerdì. Un’azione personale stupenda, quattro dribbling per far fuori altrettanti avversari, al termine dei quali ha battuto Abbiati con un piatto destro (4 tiri in porta in totale nel match) che ha fatto esplodere la festa in campo e fuori. Un’onnipotenza tecnica che a volte fa pensare a quanto potenziale abbia il ragazzo, capace anche di contribuire in maniera decisiva alla qualificazione della sua Bosnia al Mondiale di questa estate.
La priorità della società, del tecnico in particolare, è quella di rinnovare al più presto il suo contratto, attualmente in scadenza nel 2015. Da parte di Miralem sembra esserci la voglia di continuare l’ avventura nella capitale. Un matrimonio che tutti sperano si consumi al più presto, perchè sarebbe un peccato mortale perdere uno dei centrocampisti più forti in tutto il panorama europeo.
Voto: 8
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