Metti una sera all’Olimpico: il Cesena, gli spettri del passato, il rigore...

Metti una sera all’Olimpico: il Cesena, gli spettri del passato, il rigore di Totti, l’abbraccio con Spalletti e un monito per il futuro

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FOCUS CGR – Spalletti alla vigilia del match col Cesena: “Occhio, che il Cesena ha eliminato due squadre di Serie A, giocherà con la testa sgombra, faranno la partita della vita”Spalletti al termine di Roma-Cesena 2-1 con gol di Totti in extremi su calcio di rigore: “Non sono stato abbastanza bravo, avevo sottolineato per giorni ai ragazzi che non c’era da prendere sotto gamba questo impegno e invece…” Nel mezzo 95 minuti di passione, gli ennesimi della storia giallorossa, in un Olimpico più caloroso del solito (per via della politica al ribasso dei prezzi voluta giustamente dalla società per una gara contro una squadra di Serie B), con tante sliding doors e quell’infinito senso di spavento che accompagna la Roma da quasi un secolo.

FANTASMA SPEZIA, GIOCATORI STRALUNATI – Lo scorrimento della gara aveva, già nei primi minuti segnalato che l’allerta della Roma doveva essere al livello massimo: Leandro Rodriguez (non Batistuta o Ronaldo) che scherza per due volte Kostas Manolas – lontano parente del colosso greco ammirato per tre anni nella Capitale – e si presenta dinanzi ad Alisson, che fortunatamente conferma quanto di buono Spalletti e non solo hanno affermano sul suo conto in questi mesi; l’infortunio di Perotti, il palo clamoroso di Kone (altro onesto carneade della cadetteria italiana) e i fischi finali al duplice fischio di Maresca di parte del pubblico deluso, che era giunto all’Olimpico convinto di godersi uno spettacolo pirotecnico e invece, incredulo, assisteva ad un’altra serata potenzialmente da trilling.

Nella ripresa l’ingresso di Nainggolan e la presenza offensiva di Dzeko (che si divora un altro paio di reti prima di trovare il sigillo numero 22 della sua stagione) costruiscono l’affannoso vantaggio giallorosso, ma la scivolata è dietro l’angolo. Pallone gettato in area da Balzano, Alisson chiama la sfera (lo si nota da diversi replay successivi) Manolas – ancora lui – invece di spostarsi si frappone al brasiliano che perde la sfera, casca in terra e Garritano, raccolto il gentile regalo giallorosso, insacca sotto le gambe del greco, totalmente stralunato e con la mente (colpevolmente) altrove.

LA PASTA DEL CAPITANO – Si materializza lo spettro dello Spezia, che non più tardi di un anno fa aveva eliminato clamorosamente la Roma ai rigori negli ottavi di finale di Tim Cup. Ma Totti c’è e la sua presenza, magicamente, sembra aprire uno spiraglio, un piccolo spiraglio verso una vittoria che al 94′ e 30” sembrava destinata ad esser raccolta, eventualmente, ai supplementari (con tre-quattro calciatori affaticati e tutti i cambi effettuati). Agliardi travolge in area Strootman, ripeto, AGLIARDI TRAVOLGE IN AREA STROOTMAN, disinteressandosi del pallone, l’arbitro Maresca fischia il rigore e dal dischetto, come al solito, tocca al Capitano giallorosso calciare un pallone che sembra raddoppiarsi, spedendolo all’angolino sotto la Sud (che a breve verrà liberata e nella quale chi scrive, spera ardentemente, di rivedere presto lo zoccolo duro della tifoseria a mo’ di migliore acquisto del mercato di riparazione). “Francesco è il Muhammad Alì del calcio, cerca sempre il colpo del K.O.”, la celebrazione di Spalletti nei confronti del suo Capitano è sincera, quanto l’abbraccio affettuoso di fine gara, tra due romanisti, in campo come sugli spalti, che sospirando affermano “pericolo scampato, ce l’abbiamo fatta”. Sarà derby in semifinale, ma ci sarà tempo per pensarci, chi si ferma ora è perduto.

P.s. il mercato invernale non c’è stato, Perotti si è fermato, Salah rientrerà dopo la finale di Coppa d’Africa (capirai non c’era quota dopo Gervinho due anni fa) presumibilmente stanco, Florenzi sta ultimando il suo percorso di recupero, ora inizia il periodo più duro, 11 partite in 40 giorni, si giocherà senza sosta, con diversi calciatori affaticati, altri da recuperare mentalmente… forse chi diceva che serviva qualcosa in più sul mercato, non aveva tutti i torti

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