Incredibile, Clamoroso, Fuori dal normale: un disastro (forse annunciato) ma inimmaginabile per le dimensioni del risultato e la differenza tra le due squadre.
A Belo Horizonte si consuma la pagina più nera della storia del Brasile, peggio del Maracanazo del 50′, peggio di altre cadute, seppur rovinose, ma difficilmente paragonabili.
La Germania di Low umilia, asfalta, calpesta le macerie di un Brasile sotto tono, privo di Neymar e Thiago Silva, ma soprattutto troppo spavaldo e presuntuoso. I tedeschi sono abituati a vincere, sono abituati a giocare partite importanti, finali di Champions, sono abituati alla fatica, al sacrificio, ma soprattutto sono risorti dopo anni di investimenti, programmazione e lavoro sul campo.
Inutile il racconto dettagliato dei gol tedeschi, hanno segnato praticamente tutti: apre Müller all’11, prosegue Miro Klose (16 gol nella storia dei Mondiali, primo assoluto nella classifica dei cannonieri di sempre), poi la doppietta di Toni Kroos e la rete di Khedira. Cinque gol in 29 minuti di follia assoluta, che scatenano prima le lacrime del pubblico, poi la rabbia contro alcuni interpreti in campo (su tutti Fred).
Nella ripresa Andre Schurrle confeziona un’altra doppietta, mentre Oscar alla fine realizza la rete della bandiera.
Una bandiera bianca, con sullo sfondo il verdeoro di un Brasile che si è sciolto come neve al sole, di un Brasile scarso tecnicamente, irriconoscibile e soprattutto figlio di un allenatore, Felipe Scolari, che non ha compreso le difficoltà tecnico-tattiche della sua squadra. La Germania, applaudita dal pubblico di casa, vola al Maracanà con una vittoria fragorosa in tasca e la speranza di tornare ad alzare la Coppa del Mondo che manca da 24 anni.
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